Il Comune di Terni si è costituito parte civile nell’ambito dell’udienza di questa mattina, nel Tribunale di Terni, relativa al primo filone di indagini dell’Operazione Spada. La richiesta dell’Ente, rappresentato dal legale Francesco Silvi, è di 100mila di euro di danni ‘non patrimoniali’. Il giudice Biancamaria Bertan, dopo aver ascoltato le difese degli indagati, rappresentate tra gli altri dagli avvocati Roberto Spoldi, Nicola Pepe e Gianluca Luongo che hanno avanzato obiezioni di carattere tecnico, ha dunque accolto l’istanza del Comune di Terni che, così come nel filone di inchiesta relativo alle indagini di “Spada bis”, ora è ammesso a chiedere danni di immagine e di ‘perdita di chance’.
Il processo relativo al primo filone di indagine dell’Operazione Spada, riguarda 20 tra ex amministratori e dirigenti del Comune di Terni che, secondo le indagini della Procura della Repubblica, coordinate dal Procuratore Capo, Alberto Liguori, avrebbero posto in essere un sistema che avrebbe turbato il libero e corretto svolgimento delle gare di appalto relative al verde pubblico, ai sevizi cimiteriali e alla gestione del sito turistico della Cascata delle Marmore.
Indagini che si sono concluse con il blitz in Comune di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza del 2 maggio 2017 e il clamoroso arresto dell’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo e l’ex assessore Stefano Bucari, anche loro tra i venti imputati nel processo oltre a gli ex assessori Libero Paci, Luigi Bencivenga, Roberto Fabrini, Sandro Piermatti, Silvano Ricci, Marco Malatesta, Daniela Tedeschi, Renato Bartolini, Simone Guerra, Giorgio Armillei, Francesco Andreani, Cristhia Falchetti Ballerani, Francesca Malafoglia ed Emilio Giacchetti, i dirigenti del Comune di Terni Renato Pierdonati e Luciano Sdogati, il funzionario Federico Nannurelli e Carlo Andreucci della coop Alis.