“A proposito di omofobia, Tu sei un omofobo schifoso. Piazzale Loreto è ampia“. Questa è uno degli insulti ricevuti dal consigliere regionale Claudio Ricci sul proprio profilo Facebook, dopo aver presentato (“con parole pacate“, sottolinea) un’interrogazione sul questionario per la prevenzione del bullismo omofobico nelle scuole umbre, in cui chiede lo stato ricognitivo del progetto e di sapere se tale questionario risponde alle indicazioni del Ministero che, nel frattempo, lo ha bloccato.
Bullismo sessuale, il ministro blocca l’omofobometro
“Rispetto tutte le opinioni, soprattutto quelle contrarie – denuncia Ricci – ma trovo inopportune le gravi minacce che ho ricevuto via Facebook”.
L’ex sindaco di Assisi non se la prende più di tanto per essere stato bollato come omofobo e, in pratica, fascista degno di essere giustiziato. Ma aggiunge: “L’episodio mi lascia indifferente, ma osservo che si tratta di una questione di stile e di tenere comportamenti civili”.
Proprio il consigliere Claudio Ricci, raccogliendo le lamentele delle associazioni a difesa della famiglia tradizionale che non hanno firmato il protocollo promosso da Regione e Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, aveva sollevato per primo il tema dell’opportunità delle domande inserite nel test predisposto dal Dipartimento di scienze umane dell’Università degli studi di Perugia.
“Sì, il test lo vogliamo fare”