L’omicidio di Yara Gambirasio è un dilemma ancora insoluto. A tredici mesi dal delitto e a nove dal ritrovamento del corpo della 13enne di Brembate di Sopra, gli inquirenti non sono ancora riusciti a dare un nome e un volto a chi commise quel terribile gesto.
Indagini proseguono. Per questo il PM titolare dell’inchiesta, la dottoressa Letizia Ruggeri, sembra intenzionata a concedere alle indagini una proroga di sei mesi necessaria agli inquirenti, che si starebbero concentrando sulle analisi e il raffronto dei campioni di DNA prelevati nell’ultimo periodo.
Pista umbra. Ma, come ha rivelato la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, ai controlli sui campioni di DNA già prelevati si aggiungerebbero quelli su nuovi prelievi, tuttora in corso, che riguarderebbero – oltre a persone residenti in Puglia, in trentino e nel Lazio – anche alcuni umbri che, nel giorno in cui Yara fu rapita, si trovavano per diversi motivi nella zona di Brembate.