Cronaca

Omicidio stradale, parla il fidanzato della vittima “quella maledetta curva poi il vuoto”

Un’ora davanti al giudice per un’interrogatorio di garanzia più volte rotto dall’emozione. A parlare, ora dimesso dall’ospedale dopo più di una settimana di ricovero sotto choc,  è stato il trentenne di Deruta arrestato dai carabinieri e ora ai domiciliari indagato di omicidio stradale.

Il Gip di Perugia Lidia Brutti ha confermato la misura cautelare per il giovane che – malgrado gli avessero ritirato la patente per guida in stato di ebrezza – era alla guida della Bmw che si è schiantata contro un pino la notte del 25 maggio con un tasso alcolico quasi tre volte oltre il limite.

Martina Placella, 36 anni conosciutissima nel pievese e nel chiusino, era seduta sul lato del passeggero al momento dello schianto ed è morta sul colpo per le troppe ferite riportate quando la station wagon è andata a schiantarsi contro un pino. Davanti al giudice il ragazzo ha confermato la ricostruzione della serata: i due giovani dopo una cena a Montefalco avevano bevuto troppo, la ragazza che avrebbe dovuto guidare l’auto non era in grado di farlo, così lui si è messo al volante. Poi il ricordo della curva dove l’auto è sbandata e poi più niente. Il vuoto dovuto allo choc.

Ma i fatti purtroppo raccontano di come l’auto, troppo veloce,  sia sbandata su quella curva. Dopo un tratto contromano è andata a sbattere prima contro il muro di cinta di una casa e poi contro l’albero.