La Corte d’appello di Firenze ha praticamente dimezzato la condanna nei confronti di Handriy Halan per l’omicidio di Sandro Bellini. L’operaio di Terni era stato ucciso nel maggio 2016 avvenuto a Terni. Il corpo di Bellini era stato ritrovato dopo una decina di giorni dalla scomparsa, nel fiume Velino.
Secondo quanto ricostruito nel processo, l’omicidio era avvenuto per motivi passionali. Halan era infatti il compagno di una donna che con il Bellini avrebbe avuto un legame sentimentale dopo la morte della moglie.
In primo grado, l’omicida era stato condannato a 30 anni di reclusione. I suoi difensori, gli avvocati Mattiangeli e Maori, hanno presentato ricorso fino in Cassazione. La Suprema corte ha infine annullato la prima sentenza di secondo grado dei giudici di Perugia, disponendo il rinvio davanti alla Corte d’assise d’appello di Firenze per il ricalcolo della pena. Una questione meramente tecnica relativa alla legittimità delle contestazioni fatte dalla Procura. Il pm aveva infatti contestato le aggravanti relative all’omicidio di Sandro Bellini soltanto dopo l’ammissione della richiesta di rito abbreviato condizionato avanzata da Halan. I giudici toscani, quindi, hanno ricalcolato la pena in 16 anni e 8 mesi invece dei 30 previsti nei primi due gradi di giudizio.