Sono cinque i colpi di pistola che hanno raggiunto Luca Rosi, il 38enne ucciso venerdì scorso nella villetta di proprietà dei genitori a Ramazzano. Ieri si è conclusa l’autopsia, durata per gran parte della giornata, presso l’istituto di medicina legale di Perugia. Secondo alcune indiscrezioni successive alle analisi, i proiettili hanno raggiunto in diverse parti il corpo dell’uomo oltre che alla gamba: uno avrebbe raggiunto direttamente il cuore. Procedono intanto le indagini dei carabinieri: è stata ritrovata una pistola beretta 7.65 con il caricatore semi-vuoto sotto al tappetino dell’auto rubata, utilizzata forse per la fuga dei malviventi. L’arma coinciderebbe con quella utilizzata per uccidere Luca, e sarebbe stata rubata in Toscana nel 2008, ora di proprietà di un uomo albanese residente nella provincia di Siena. Sarebbero inoltre almeno dieci i sospettati, a seguito delle indagini che hanno visto coinvolti anche l’Ufficio Immigrazione, la squadra volante, la scientifica e reparti anticrimine provenienti da Lazio e Abruzzo. Ieri sera, infine, il magistrato che coordina le indagini ha dato disposizione per la restituzione della salma alla famiglia Rosi: i funerali si svolgeranno probabilmente giovedì a Ramazzano.
Ale.Chi.