Confermata la sentenza di assoluzione di Gregorio Procopio. Per la Cassazione, il dispositivo con cui quell’uomo che pochi giorni fa è stato nuovamente nominato dalla Procura come esecutore materiale dell’omicidio di Roberto Provenzano e per il quale la Procura Generale di Perugia aveva chiesto alla suprema corte di riaprire il caso, è regolare e il ricorso inammissibile.
E quindi ora, quando le indagini saranno concluse, potrebbero arrivare dei rinvii a giudizio per complici e mandanti ma non più per lui che per la legge è innocente: assolto in primo grado, assolto in appello, sentenza confermata oggi dalla Corte di Cassazione. Non fu lui, secondo le sentenze, a causare con un colpo di pistola la morte del muratore assassinato secondo l’inchiesta “Sottotraccia” dei Ros di Perugia per un ingente debito di droga.
Eppure le carte della nuova inchiesta, realizzata anche con nuove tecniche di elaborazione delle registrazioni ambientali e telefoniche erano pronte per dimostrare il contrario, anche se per farlo ora il percorso diventa veramente difficile. Comprensibile soddisfazione è stata espressa dagli avvocati della difesa Panzarola e Giorni “è l’esito che attendevamo” dichiarano.