Cronaca

Omicidio Presta, il pm chiede l’ergastolo per Francesco Rosi

Ergastolo. E’ questa, nonostante la scelta di rito abbreviato, la richiesta che il pubblico ministero Valentina Manuali, ha fatto nei confronti di Francesco Rosi, l’immobiliarista perugino che il 25 novembre del 2015 uccise a colpi di fucile la moglie Raffaella Presta.

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L’accusa La richiesta del magistrato è arrivata stamattina al termine di tre ore di requisitoria, durante la quale ha fatto ascoltare anche delle telefonate in cui la vittima parlava con il suo amante e lui le diceva di stare attenta perché Rosi avrebbe potuto farle del male. Ergastolo senza attenuanti per il pm, e anzi, con più di una aggravante da contestare: la crudeltà e la premeditazione. Per la procura Rosi aveva deciso già da prima di uccidere la moglie e non fu un delitto d’impeto come invece sostiene la difesa dell’uxoricida.

La difesa “Ci aspettavamo questa richiesta” commenta l’avvocato Laura Modena, che difende l’imputato. E’ stata lei, stamattina, all’inizio dell’udienza a spiegare alle parti che, visto l’accordo di vendita fatto per una delle proprietà immobiliari di Rosi, i soldi ricavati andranno subito al figlio della vittima e dell’imputato.

La sorella Il bambino continua a crescere a casa della zia Doriana, la sorella gemella di Raffaella Presta, che stamattina è uscita dall’aula con le lacrime agli occhi: “Speriamo che il giudice accolga la richiesta del pm. Non riavremo Raffaella ma almeno sarà fatta giustizia”. Si torna in aula il 29 marzo con le parti civili.