Cronaca

Omicidio Polizzi, Cassazione annulla condanna per Valerio Menenti

La decisione della Cassazione è arrivata nel tardo pomeriggio di mercoledì 23 gennaio. La Suprema Corte ha annullato la condanna a 18 anni di reclusione che la Corte d’Assise d’appello di Perugia aveva inflitto a Valerio Menenti, accusato del concorso materiale e morale nell’omicidio di Alessandro Polizzi avvenuto a Perugia nel marzo 2013 quando il padre Riccardo entró nell’appartalento di via Ricci e sparó ferendo anche la fidanzata Julia Tosti.

Il collegio ha invece confermato la responsabilità del padre Riccardo Menenti, cui era stato inflitto l’ergastolo e che rimane dunque il reo confesso esecutore materiale dell’omicidio e del tentato omicidio con l’esclusione però delle aggravanti dei futili motivi e della crudeltà.

Saranno i giudici di Firenze ora per competenza a dover  rideterminare la pena dell’artigiano del vetro padre del giovane tatuatore Valerio.


Omicidio Polizzi, uno sparo esploso da distanza di mira


I due, entrambi detenuti in due diversi istituti di pena (il figlio a Perugia e il padre a Terni), sono difesi dal collegio difensivo costituito dagli  avvocati Francesco Mattiangeli, Manuela Lupo e Giuseppe Tiraboschi.

Adesso si attendono le motivazioni dell’anno sentenza che serviranno anche agli avvocati per comprendere se vi sono i margini per avanzare richiesta di scarcerazione per Valerio Menenti.

Secondo l’accusa Valerio aveva fornito al padre non solo un movente per uccidere Alessandro e Julia, per via delle volte in cui Polizzi lo aveva picchiato dopo la fine della relazione tra il tatuatore e la Tosti con cui lui adesso aveva un legame sentimentale, ma anche le chiavi dell’appartamento della giovane che ancora possedeva. C’è molta attesa per le motivazioni.