Si tratta di un 50enne incensurato, residente a circa cento metri dal luogo del delitto | L'accusa è di omicidio volontario
Ad oltre 5 mesi di distanza dal delitto di Marielle Soethe, 71enne trovata morta nella sua abitazione di Pistrino lo scorso dicembre, c’è un indagato per omicidio volontario.
Si tratta di un 50enne incensurato, di origine romena, residente nella stessa via Sfrilli dove abitava la vittima (circa cento metri più avanti), praticamente suo vicino di casa. Al momento l’uomo resta a piede libero, con le verifiche degli investigatori che vanno avanti da giovedì scorso, quando carabinieri e reparto scientifico, coordinati dal sostituto procuratore Paolo Abbritti, hanno setacciato per ore il suo appartamento.
I militari, da quanto emerge, avrebbero sequestrato ben tre biciclette – quasi sicuramente per verificare tracce sui pedali – due cellulari e un pc, oltre a diversi oggetti trovati all’interno dell’auto. Sarebbero addirittura state analizzate e fotografate alcune suole di scarpe: pare infatti che gli inquirenti abbiano isolato un’impronta sulla scena del delitto da dover confrontare. In quell’occasione sono stati sentiti anche numerosi vicini di casa.
Ma i militari non si sono limitati a perquisire solo la casa del 50enne – assistito dall’avvocato Donatella Donati – ma almeno altri 3 appartamenti dove la moglie (che non è indagata) presta servizio come collaboratrice domestica. Pare però che la donna non abbia mai lavorato per Marielle. Resta ancora da chiarire, dunque, quale tipo di rapporto la coppia avesse davvero con la vittima. La sensazione è quella di essere vicini ad un punto di svolta delle indagini ma il caso resta ancora coperto dal massimo riserbo.
Di sicuro l’assassino che ha ucciso la 71enne conosceva la donna, dato che nell’abitazione della tedesca non era presente alcun segno di effrazione e sarebbe stata proprio lei ad aprire la porta al suo carnefice. La vittima era stata poi uccisa a botte e forse con l’aiuto di un corpo contundente. La casa di Marielle era poi stata ritrovata stranamente “sigillata”, con l’assassino che si è stranamente premurato di chiudere tutte le porte e le serrande di casa, un’abitudine totalmente estranea alla padrona di casa, che era solita lasciarle sempre aperte e con le luci accese.