Si terrà l’8 aprile 2025 al tribunale di Firenze l’udienza preliminare del processo che vede imputato Piero Fabbri per la morte di Davide Piampiano.
Come noto l’accusa – non senza perplessità – è di omicidio colposo, con l’aggravante di aver commesso il fatto nonostante la previsione dell’evento. Fabbri, che dopo la chiusura delle indagini non ha presentato memorie difensive e ha chiesto un patteggiamento che gli è stato rifiutato – ha chiesto una pena va da uno a 5 anni al netto di aggravanti e attenuanti. Come noto poche settimane dopo quella che sembrava un tragico incidente di caccia, il muratore 56enne venne arrestato con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale; a fine gennaio 2024 gli atti passarono a Firenze per incompatibilità dei giudici (la mamma della vittima è magistrato onorario a Spoleto) e a metà febbraio dello scorso anno il muratore fu scarcerato, con l’accusa derubricata in omicidio colposo. “Casistica” ora confermata al termine delle indagini: per il giudice, Piero Fabbri non ha tenuto da conto delle normali cautele durante una battuta di caccia, esplodendo il colpo d’arma da fuoco ad altezza-uomo nonostante sapesse della presenza di Davide.