Non ha presentato memorie difensive né chiesto di essere interrogato, ma solo una richiesta di patteggiamento che è stata negata. Chiesto dunque il rinvio a giudizio per Piero Fabbri, il muratore 56enne accusato dell’omicidio di Davide Piampiano, si attende la fissazione dell’udienza preliminare.
Come noto poche settimane dopo quella che sembrava un tragico incidente di caccia, Fabbri venne arrestato con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale; a fine gennaio poi gli atti passarono a Firenze per incompatibilità dei giudici (la mamma della vittima è magistrato onorario a Spoleto) e a metà febbraio dello scorso anno il muratore fu scarcerato, con l’accusa derubricata in omicidio colposo. Accusa ora confermata al termine delle indagini: per il giudice, Fabbri non ha tenuto da conto delle normali cautele durante una battuta di caccia, esplodendo il colpo d’arma da fuoco ad altezza-uomo nonostante sapesse della presenza di Davide Piampiano. Tesi contestata dalla difesa, che ora proverà a sostenere le sue tesi nell’udienza preliminare dove il legale di Fabbri potrà ancora chiedere un patteggiamento.