Omicidio colposo con colpa cosciente o omicidio volontario nelle forme del dolo eventuale? Per decidere tra le due distinte “versioni” degli avvocati, sul caso dell’omicidio di Davide Piampiano il giudice vuole visionare il video che registrò la reazione di Piero Fabbri subito dopo la tragedia. La decisione è rimandata al 7 di giugno, quando il giudice deciderà
Nel corso dell’udienza preliminare accusa e difesa hanno “battagliato” sul reato da contestare a Piero Fabbri, che l’11 gennaio di due anni fa, con un colpo di fucile esploso durante una battuta di caccia al cinghiale, uccise il giovane 23enne. Come già anticipato nei mesi scorsi le ricostruzioni sono simili, ma è diversa l’ipotesi di reato: come noto l’accusa – non senza perplessità – è di omicidio colposo, con l’aggravante di aver commesso il fatto nonostante la previsione dell’evento. Fabbri, che dopo la chiusura delle indagini non ha presentato memorie difensive e ha chiesto un patteggiamento che gli è stato rifiutato – ha chiesto una pena che va da uno a 5 anni al netto di aggravanti e attenuanti.
Come spiega Franco Matarangolo – uno dei legali dei familiari insieme a Giovanni Flora e Francesco Maresca – ai microfoni del Tg3 Umbria, “il giudice ci ha dato spazio e si è riservata di decidere sul punto nella prossima udienza e siamo fiduciosi che le nostre ragioni siano accolte”. L’avvocato Luca Maori ha proposto un nuovo patteggiamento, tre anni da scontare fuori dal carcere: “Non ci sono i presupposti (per quanto chiedono i legali della famiglia, ndr): lo stesso gip quando ha scarcerato Fabbri ha ritenuto che ci fosse la colpa grave ma non il dolo”. Prossima udienza il 17 giugno.