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Omicidio Moracci, si aggravano le posizioni di 5 imputati

Si aggravano le posizioni dei cinque uomini accusati dell’omicidio di Giulio Moracci, il 91enne che ha perso tragicamente la vita lo scorso 28 aprile, durante la rapina nella palazzina di Via Andromeda 1, nei pressi di Gabelletta. Il pm Barbara Mazzullo infatti, nell’ambito dell’udienza che si è svolta nel Tribunale di Terni questa mattina, ha contestato ai 3 cittadini rumeni, Daniel e Gheorghe Buzdugan e Elvis Catalin Epure, individuati dall’accusa come gli esecutori materiali della rapina, e 2 italiani, Claudio Lupi, Gianfranco Strippoli, che avrebbero svolto il ruolo di basisti per fornire supporto logistico, le aggravanti di aver agito in cinque o più persone e di aver usato violenza nei confronti di 2 persone con più di 65 anni, abusando del loro stato di minorità fisica.

I 3 presunti responsabili della morte dell’anziano, che secondo la ricostruzione dei Carabinieri di Terni avrebbero picchiato e legato Moracci, causandone la morte per soffocamento dopo averlo lasciato sul letto della sua camera col volto schiacciato sul materasso , hanno scelto la formula del rito abbreviato, insieme agli altri 2 italiani.

 La domestica della famiglia Moracci, Angela Cioce, che secondo la ricostruzione del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Terni avrebbe avuto parte nella pianificazione della rapina, ha scelto invece quella del rito ordinario. La donna, originaria di Andria, avrebbe avuto infatti una relazione sentimentale con uno dei due basisti e avrebbe favorito la consegna delle chiavi nelle mani dei rapinatori e la fuga del suo ‘amante’ verso Roma, dopo l’arresto dei 3 cittadini rumeni.

Il gip di Terni, Maurizio Santoloci, ha aggiornato l’udienza al prossimo 18 dicembre, mentre al 29 gennaio è stato fissato il termine per stabilire se sia il caso di proseguire col rito abbreviato, dopo che il giudice avrà deciso di accettare o meno i risultati di una perizia medica chiesta dai legali difensori dei cinque imputati, gli avvocati Francesco Mattiangeli, Luca Maori e Giuseppe Squitieri.

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