Omicidio Mez, clamoroso: annullate assoluzioni Knox e Sollecito - Processo da rifare - AGGIORNAMENTI - Tuttoggi.info

Omicidio Mez, clamoroso: annullate assoluzioni Knox e Sollecito – Processo da rifare – AGGIORNAMENTI

Redazione

Omicidio Mez, clamoroso: annullate assoluzioni Knox e Sollecito – Processo da rifare – AGGIORNAMENTI

Mar, 26/03/2013 - 10:20

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Sara Minciaroni

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d'appello sull'omicidio di Meredith Kercher, cancellando di fatto le assoluzioni di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, che hanno atteso il verdetto dei giudici rispettivamente a Seattle e Verona. E' stato dunque accolto il ricorso del Procuratore Generale Luigi Riello. Il nuovo processo d'appello si svolgerà a Firenze. I due erano stati assolti “perchè il fatto non sussiste”.

Le reazioni – Il verdetto della Cassazione di annullamento dell'assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito pronunciata in appello è giunta proprio nel giorno del compleanno dello studente pugliese. Raffaele oggi compie 29 anni. “Mi sarebbe piaciuto fargli un regalo – ha dichiarato il suo difensore, l'avvocato Giulia Bongiorno – ma la battaglia continua, l'annullamento non è una condanna”. Per Raffaele, ha aggiunto l'avvocato Luca Maori, “è un triste compleanno, ma lui non deve essere demotivato, può andare avanti a testa alta. Noi continueremo a dimostrare la sua totale e assoluta estraneità ai fatti”.

La gioia della sorella di Mez – Il timore della famiglia inglese era quello che calasse definitivamente il sipario sull'omicidio di Meredith senza che di fatto gli aspetti relativi alla sua morte fossero chiariti. La tensione per l' attesa si è rotta nel pianto liberatorio della sorella di Mez, Stephanie che al telefono al suo legale avrebbe confidato: ” Sono felice e voglio capire cosa accadrà adesso”.

La convulsa giornata di ieri – Un dibattimento durato cinque ore davanti ai giudici della suprema corte di piazza Cavour a Roma. La giornata si è aperta con la relazione introduttiva di quasi un'ora e mezza. Poi è stato il pg a prendere la parola. Portando un duro attacco ai giudici di secondo grado. Il procuratore Riello ha subito sottolineato che ''il giudice di merito ha smarrito la bussola in questo processo''. Ha ''frantumato, parcellizzato, gli elementi indiziari''. ''La Corte – ha aggiunto – ha usato una buona dose di snobbismo nel banalizzare la sentenza di primo grado, riducendola a quattro elementi. Una sintesi molto approssimativa e superficiale''.

Di segno opposto le arringhe dei difensori dei due ex fidanzati, che si sono soffermati sugli ''errori'' compiuti in primo grado, quando Amanda e Raffaele erano stati condannati a 26 e 25 anni di carcere. L'avvocato Giulia Bongiorno, legale di Sollecito, ha esordito dicendo che non si vuole ''la polizia scientifica sul banco degli imputati, ma abbiamo messo in luce una serie infinita di errori''.

Bongiorno si è soffermata anche sul cosiddetto memoriale della Knox, scritto la notte dell'arresto quando, a suo avviso, ci fu ''un blackout di garanzie difensive'' a causa delle quali risulta ''inutilizzabile''. Un memoriale che, secondo i difensori di Amanda, era ''un atto di difesa'', mentre è diventato uno degli elementi per cui è scattata l'accusa di calunnia.

Ieri mattina il pg nella sua requisitoria ha parlato di figure simili ad ectoplasmi, riferendosi alle persone che Rudy Guede, l'unico attualmente in carcere per l'omicidio di Meredith Kercher, ha indicato nella sua ricostruzione di quella notte. Nella sua cella del carcere di Viterbo, Rudy Guedstata scontando la condanna a 16 anni di reclusione diventata ormai definitiva. Pur ammettendo la sua presenza nella casa di via della Pergola mentre la studentessa veniva uccisa, l'ivoriano ha però sempre negato di aver partecipato al delitto .

Guede venne arrestato due settimane dopo l'uccisione della Kercher. Incastrato dall'impronta della sua mano insanguinata lasciata sul cuscino sotto al corpo e trovata dalla polizia. Nei suoi interrogatori, Guede ha sostenuto più o meno espressamente che Sollecito e la Knox erano presenti nell'abitazione al momento dell'omicidio. Versione però non fatta propria dalla Corte d'assise d'appello di Perugia che ha assolto gli ex fidanzati. Scegliendo il processo con il rito abbreviato Guede è stato così condannato a 30 anni dal gup con pena ridotta a 16 in appello grazie alla concessione delle attenuanti generiche. Cinque anni sono trascorsi e nel maggio del 2014 Guede potrebbe già cominciare a chiedere i primi permessi per uscire dal carcere.

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