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Omicidio Meredith, attesa sentenza. Bongiorno “Amanda mentì a Raffaele”

I giudici della quinta sezione penale della Corte di Cassazione sono in camera di consiglio per pronunciarsi sul ricorso presentato da Amanda Knox e Raffaele Sollecito contro la condanna, rispettivamente a 28 anni e mezzo e 25 anni di reclusione, inflitta dalla Corte d’assise d’appello di Firenze per l’omicidio di Meredith Kercher.

Il presidente Gennaro Marasca non ha dato alcuna indicazione alle parti circa l’orario di conclusione della camera di consiglio: “Non sono ancora in grado”, si è limitato a dire ai difensori i quali saranno avvertiti un’ora prima della lettura del dispositivo da un cancelliere.

“In questo enorme mosaico le tessere fondamentali sono il coltello e il gancetto del reggiseno, tutto il resto è subordinato a queste e se vengono a cadere cade tutto”. E’ uno dei passaggi dell’arringa in Cassazione dell’avvocato Luca Maori, che assieme a Giulia Bongiorno,  difende Raffaele Sollecito nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher. E proprio l’avvocato Bongiorno ha spiegato “Sono veramente convinta che Amanda non è entrata nella stanza del delitto, ma se si deve credere alle sue dichiarazioni allora bisogna credere che lei uscì dalla casa di Sollecito e mentì al suo ragazzo dicendogli che andava a lavorare dopo aver ricevuto il messaggio di Patrick Lumumba che invece le aveva detto di non andare al lavoro”.

Una volta di più la difesa del giovane pugliese cerca di “separare” le posizioni dei due ex fidanzati un tempo così vicini e oggi così lontani, lui seduto nell’aula della Cassazione e lei in America ad attendere il verdetto. 

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