A oltre due settimane di distanza dall’omicidio di Katia Dell’Omarino, la 41enne ritrovata senza vita sul greto del torrente Afra a Sansepolcro, l’assassino non ha ancora un nome, anche se quest’ultimo potrebbe aver lasciato una traccia di sé.
Pochi giorni fa, infatti, la genetista Isabella Spinetti ha individuato e isolato un campione di dna estraneo maschile durante l’esame autoptico effettuato in collaborazione con il medico legale Marco Di Paolo. Un indizio importantissimo, insomma, che potrebbe dare una svolta decisiva alle indagini.
A questo punto, per individuare un profilo genetico specifico, la traccia trovata sul corpo di Katia sarà confrontata con i dna di un ampio gruppo di persone, tra cui quelle sentite dagli inquirenti (che risultano essere tra le 80 e le 100 unità), anche se, e questo complicherebbe non poco le cose, non è detto che il campione trovato possa necessariamente coincidere con quello di uno degli interrogati o comunque con quello dell’assassino.
I punti fermi – Nello studio del caso due i punti che sembrano ormai fermi ed essere avallati dalle prove provenienti dal laboratorio: il primo, come detto, è che ad uccidere Katia sarebbe stato un uomo nei pressi del ponte di San Francesco, dove più sotto scorre il torrente Afra. Oltre che per il riscontro del sopra citato dna, dato fondamentale anche se ancora da riscontrare, ci sarebbe da tenere in conto anche la forza fisica dell’assalitore. A finire la donna, dopo essere stata malmenata con violenza, sono stati due colpi mortali, inferti entrambi alla testa (uno nella zona della fronte e l’altro dietro a un orecchio) da un oggetto con punta arrotondata. Il secondo punto è che Katia si fidava dell’uomo che le ha dato la morte, tanto che lei, al contrario delle sue abitudini, ha parcheggiato l’auto per salire probabilmente su quella di un altro.
I punti oscuri – Tra i punti oscuri, ancora alla ricerca di una risposta, ci sono i motivi per i quali l’assassino ha ucciso Katia: la violenza usata e l’arma “improvvisata”, probabilmente il primo attrezzo in auto capitato nelle mani dell’uomo, potrebbero far pensare ad un raptus improvviso di rabbia di quest’ultimo, in seguito ad una precedente lite. Aleggia mistero anche sul perché di una reazione tanto brutale. Non è chiaro neanche, infine, se tra i due ci sia stato un rapporto sessuale. Su questo e altri punti continua il massimo riserbo delle Forze dell’Ordine.
Funerali di Katia – La data dei funerali, al contrario di quanto è stato ipotizzato da giorni, non sarà domani (giovedì 28 luglio). Le esequie della 41enne, infatti, si svolgeranno entro, e non più tardi, di sabato 30 luglio. Ovviamente si attende solo il nulla osta del pm Julia Maggiore, la cui decisione dipenderà anche dalle esigenze del medico legale. L’ultimo saluto a Katia avrà luogo nella chiesa di San Paolo Apostolo.