Perugia

Oltre 20 associazioni e comitati preparano la mobilitazione contro il Nodino

Oltre 20 associazioni e comitati preparano la mobilitazione contro il Nodino di Perugia. La variante alla quale sta lavorando l’Anas per alleggerire il traffico all’innesto tra la E45 e il Raccordo autostradale.

Nodino, favorevoli e contrari

Un progetto sostenuto dall’assessore regionale Enrico Melasecche e dall’Anas, intenzionata snellire il traffico verso Roma, in un’ottica nazionale. Per il quale spingono anche gli industriali di Perugia.

Un intervento che non risolverebbe il problema del traffico in quel punto e che risulta impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico, secondo le amministrazioni comunali di Perugia e Torgiano. E oltre 20 tra associazioni e comitati cittadini che propongono soluzioni alternative.

Fressoia: le ragioni di associazioni e comitati

Il coordinamento delle imprese, famiglie e di oltre venti associazioni e comitati contrari al Nodino (con oltre 5.000 firme di adesione) – spiega il presidente di Italia Nostra Perugia, Luigi Fressoia – registra con favore l’apertura al confronto da parte dell’assessore regionale Enrico Melasecche, che finora non aveva mai risposto a reiterati tentativi di colloquio e che invece negli ultimi giorni ha diramato due lunghe argomentazioni“.

Riteniamo tuttavia – aggiunge – che la sua retorica sui ‘vent’anni passati’ sia del tutto sbagliata e pretestuosa: se oggi come vent’anni fa il Nodo di Perugia viene respinto è perché riconosciuto inefficace e sprecato, non per generica ‘burocrazia’. È infatti lo stesso Ministero dei Trasporti che, memore delle lunga storia, chiede ora di individuare il tracciato più giusto, ma probabilmente all’assessore l’efficacia di una così grande spesa sta meno a cuore del semplice far girare denaro“.

Ricordando che altre opere sono attese da decenni dagli umbri e che i ritardi non sono attribuibili ai comitati. Insomma, se un’opera è utile, si fa.

Opere più urgenti e trasporto pubblico

Fressoia auspica da subito migliorie importanti sulla rampa, con il raddoppio di corsia in entrata a Perugia, e il raddoppio di corsia in uscita verso Assisi-Foligno. “L’essenziale – puntualizza – è che nuove opere impegnative e strategiche siano finalmente non solo per i mezzi su gomma, bensì per spostare quote importanti di flusso su mezzi pubblici appetibili ed efficienti“. Con le merci che devono tornare a circolare principalmente su rotaia.

Così come i lavoratori di aree commerciali e direzioni nell’area perugina devono potersi muovere con i mezzi pubblici. “La metropolitana regionale di superficie con tecnologia TramTreno – ricorda Fressoia – è proposta concreta che il Pnrr regionale non può ignorare senza neanche valutare. O analoghi mezzi pubblici efficienti“.

Di fronte agli interessi locali ci sono però quelli della viabilità su strada in un’ottica nazionale, a cui guarda l’Anas. Per questo associazioni e comitati, che domenica manifesteranno a Collestrada e Madonna del Piano, invocano una “visione strategica superiore“. Ed è su questa che sono disponibili al confronto.

La voce del Fai

Intanto anche il Fai Umbria guarda con attenzione alla vicenda del Nodino di Collestrada. Che rischia di compromettere il bosco a Farnetto catalogato Sic e Zsc. Per questo il Fai Umbria si dice disponibile a contribuire a trovare con le Istituzioni una soluzione che “vada incontro alle esigenze dello sviluppo e della contemporaneità senza necessariamente rinunciare alla tutela e valorizzazione del patrimonio identitario, sia esso ambientale o culturale“.