Come anticipato da Tuttoggi.info/caccia, la Regione ha autorizzato la caccia in deroga allo storno e alla tortora dal collare, specie dannose per l’agricoltura, e al piccione di città, per ragioni sanitarie.
Gli uffici hanno ricevuto il via libera motivando la richiesta all’Ispra con documentazione che attesta i danni e le problematiche causate da queste specie. In particolare per colture vitivinicole e olivicole, di particolare pregio.
In passato le deroghe richieste – ed attivate in molte regioni italiane – non erano state consentite in Umbria perché le richieste effettive di danni risultavano limitate. Ora, nel documento istruttorio preparato dagli uffici regionali si è fatto leva sulla qualità di particolari produzioni agricole particolarmente danneggiate dallo storno. In altri casi è stato evidenziato il prezzo del prodotto e conseguentemente l’entità economica dei danni subiti dalle aziende agricole.

Quanto al piccione di città, invece, la sua eccessiva presenza crea non solo disagi e problemi economici – richiedendo continui interventi di pulizia – ma anche problematiche igienico-sanitarie.
Del resto si tratta di tre specie che mostrano uno stato di salute a livello europeo. Mentre specificamente in Umbria, come rilevato dall’ultimo monitoraggio, la presenza di storno e piccione risulta “stabile”, mentre la tortora dal collare è in “forte aumento”.
I limiti per la caccia
Si può sparare soltanto nei giorni in cui è consentita la caccia alla migratoria:
– per lo storno dal 15 ottobre al 15 dicembre;
– per la tortora dal collare dal 15 ottobre al 31 gennaio;
– per il piccione di città dal 15 ottobre al 31 gennaio
La caccia a queste specie può essere praticata da appostamento, nelle immediate vicinanze della coltura che può essere danneggiata (ad una distanza massima di 100 metri), con frutto pendente o a ridosso della semina.
App e carniere
Si può cacciare soltanto attraverso l’utilizzo del tesserino venatorio digitale, che consente di conteggiare in tempo reale i capi abbattuti.
Per lo storno il carniere giornaliero massimo consentito è di 5 capi a cacciatore e 2.500 complessivi. Stessi limiti anche per il piccione, mentre per la tortora dal collare, fermo restando il carniere a cacciatore, lo stop di giornata arriva una volta raggiunti i 1500 abbattimenti.