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Odontoiatrica e ortodontica: che confusione! Ecco cosa sapere

Che differenza c’è tra odontoiatria e ortodonzia?

I termini odontoiatria e ortodonzia generano spesso confusione, e non è raro che vengano utilizzati in modo improprio. Sappiamo che entrambe le discipline hanno l’obiettivo di migliorare la salute della bocca, ma di cosa si occupano precisamente? Quali disturbi trattano? E quali sono le differenze tra le due?

Per cominciare, è possibile praticare una prima distinzione dicendo che l’odontoiatria si occupa di curare e prevenire le patologie che colpiscono il cavo orale; mentre l’ortodonzia tratta le diverse anomalie che riguardano la costituzione, lo sviluppo e la posizione dei denti e delle ossa mascellari. In altre parole, l’odontoiatria si occupa della salute di denti, gengive, nervi e mascelle; l’ortodonzia è indirizzata alla correzione del morso, dell’occlusione e dell’allineamento dei denti.

Ma entriamo nel dettaglio e vediamo precisamente quali sono le differenze tra visita odontoiatrica e visita ortodontica.

Cos’è l’ortodonzia?

L’ortodonzia è una branca dell’odontoiatria che, come accennato, si occupa dei problemi strutturali di denti e mascelle. In altre parole, il suo scopo precipuo è quello di raddrizzare i denti storti, e allineare dentature mal posizionate o troppo affollate.

Il suo campo d’intervento sono le anomalie dello sviluppo, costituzione e posizione dei denti e delle ossa mascellari. Queste anomalie possono influire sul modo di masticare, sull’articolazione del linguaggio e sui lineamenti del viso.

La visita ortodontica è necessaria per quelle persone che non chiudono in modo corretto la bocca (malocclusione), hanno i denti non allineati, o problemi di masticazione.

L’ortodonzia si avvale per la correzione dei suddetti disturbi di apparecchiature ortodontiche che possono essere fisse o mobili, di terapia chirurgiche e biomeccaniche, di trattamenti di tipo chirurgico ortodontico per i denti inclusi e trasposti.

Cos’è una visita ortodontica?

La visita ortodontica si articola principalmente in tre fasi. Nella prima, l’ortodontista raccoglie le informazioni sulla storia clinica del paziente (anamnesi) e sul suo stile di vita. Dopo questa, procede a un esame del cavo orale, per valutare le condizioni di salute generali della bocca e rilevare eventuali disfunzioni. A questo scopo, vengono valutati:

  • Le caratteristiche della chiusura dei denti
  • Le caratteristiche del sorriso
  • I principali movimenti della bocca.

L’esame obiettivo serve, dunque, a rilevare eventuali criticità, come abbiamo detto: malocclusioni, chiusure anomale del morso o disturbi affini. In seguito, in base a quanto rilevato, vengono programmati gli accertamenti del caso, per avere un quadro della situazione più approfondito. Gli esami strumentali per immagini di solito includono fotografie del viso e dei denti, impronti della bocca e radiografia specifiche.

Cosa si fa in una visita odontoiatrica?

L’odontoiatria è la branca della medicina che si occupa della cura, prevenzione e diagnosi delle patologie del cavo orale, dunque di tutte quelle affezioni che colpiscono denti, gengive, mascelle e relativi tessuti.

Alcune dei disturbi per cui può rendersi necessaria una visita odontoiatrica includono:

  • Carie
  • Placca
  • Tartaro
  • Infezioni batteriche
  • Ascessi dentali
  • Infiammazioni e sanguinamento delle gengive.

Dunque, in un’ottica più in generale, gli odontoiatri si occupano di:

  • Curare carie
  • Effettuare devitalizzazioni
  • Ricostruire o otturare i denti
  • Estrarre elementi dentari
  • Effettuare interventi chirurgici a livello del cavo orale e inserire impianti
  • Curare il parodonto (l’insieme dei tessuti che circondano il dente)
  • Riabilitare e ricostruire i denti mancanti.

In base ai trattamenti adottati, inoltre, è possibile suddividere l’ortodonzia in diversi rami di specializzazione, quali:

  • Endodonzia: ovvero la cura della parte interna del dente (la polpa dentale), attraverso le devitalizzazioni
  • Implantologia: si occupa dell’inserimento di impianti per sostituire i denti mancanti
  • Odontoiatria chirurgica: si sostanzia nell’inserimento di impianti e interventi chirurgici a carico della bocca
  • Parodontologia: la cura del parodonto, cioè dei tessuti che circondano il dente
  • Riabilitazione protesica: consiste nella ricostruzione di denti mancanti o gravemente danneggiati mediante protesi
  • Odontoiatria conservativa: si occupa di ricostruire i denti compromessi da fratture e carie, ricostituendo la funzionalità e l’estetica dell’elemento dentario.

Qual è la differenza tra dentista e odontoiatra?

Dentista e odontoiatra sono sinonimi, dunque non esistono differenze tra i due termini. Dentista è il termine con cui più familiarmente viene indicato l’odontoiatra.

Qual e la differenza tra odontoiatra e ortodontista?

La differenza tra odontoiatra e ortodontista consiste nella specializzazione scelta: come già accennato nei paragrafi precedenti, lo specialista in odontoiatria è l’odontoiatra; mentre lo specialista in ortodonzia è l’ortodontista. Dunque, il primo si occupa delle affezioni patologie del cavo orale; il secondo delle anomalie strutturali e dello sviluppo dei denti (malocclusioni, denti storti).

In base alle proprie problematiche e alle indicazioni del medico, sarà il paziente a scegliere la visita più adatta alle proprie esigenze.

Ad ogni modo, che si tratta di una visita odontoiatrica o ortodontica, è di fondamentale importanza sottoporsi a controlli periodici per non trascurare la salute della bocca.

Per quanto riguarda le visite odontoiatriche, è consigliabile effettuarne una ogni 6 mesi.

Per le visite ortodontica non ci sono termini precisi: sarebbe comunque opportuno stabilire una cadenza regolare anche in questo caso, soprattutto per i bambini, in modo da intercettare fin da subito, nella fase dello sviluppo, eventuali problemi della dentatura.