Un’illuminazione munumentale di Perugia, più luce nei parchi e altro ancora. Perugia è pronta per una nuova illuminazione pubblica, più smart. Il progetto è stato presentato venerdì mattina a palazzo dei Priori dall’assessore Francesco Calabrese e dal dirigente De Micheli. Ad aggiudicarsi la gara per i lavori Citelum, azienda con sede a Parigi e che si occuperà degli oltre 30 punti luce del capoluogo umbro. “Si tratta di un progetto – ha commentato l’assessore Calabrese – che una città realizza ogni 30 anni; dunque un’iniziativa qualificante e che segna un’epoca”.
Una convenzione, quella con Citelum, che prevede una durata di 9 anni, (cosiddetto contratto “esteso”), valore dell’ordinativo principale di fornitura 32,2 milioni, canone annuo stimato per il servizio luce per il perimetro di gestione di 3 milioni, canone complessivo stimato del servizio luce per il perimetro di gestione 27,7 milioni, impegno in capo all’azienda dell’esecuzione a proprio carico di tutti gli interventi necessari di adeguamento degli impianti, quota extracanone prenotata dall’Amministrazione di 4,5 milioni. L’adesione a questa proposta consentirà un risparmio, stimato prudenzialmente, di 239mila euro l’anno (2,1 milioni in 9 anni), che potrebbe crescere ove venissero rispettate le previsioni di una possibile crescita (10%) del prezzo dell’energia elettrica per gli anni 2017 e 2018 ed ove venisse confermata la possibile collaborazione di due dipendenti comunali con la società con oneri a carico di quest’ultima. Tali ulteriori ipotesi farebbero lievitare il risparmio fino al 2,9 milioni nei 9 anni.
L’alternativa a questa soluzione sarebbe di espletare una gara europea di lavori o di ricorrere al partenariato pubblico-privato (sempre con gara europea), con significativa dilatazione dei tempi e con costi certamente superiori. Per tutte queste ragioni, con la preconsiliare in esame, si è proposto di trasferire il servizio di pubblica illuminazione dalla gestione in economia alla gestione mediante adesione alla convenzione Consip “Servizio luce 3” di cui alla proposta di Citelum.
Un’operazione, quella della riqualificazione e messa in sicurezza della pubblica illuminazione, non più rimandabile necessaria, perché molte delle lampade (circa 14mila) non sono più in produzione; pertanto, in caso di rottura, è indispensabile la sostituzione dell’intero impianto, con costi ingenti per l’Ente. Con questa proposta-Consip di fatto si effettueranno a Perugia investimenti, non a carico del Comune ma di terzi, per oltre 15 milioni di euro, con un risparmio netto per l’Ente di oltre 500mila euro l’anno (250mila sulla spesa corrente, 300mila legato al maggior costo dell’energia). Insomma un progetto che rientra nella visione di Perugia smart city-smart services-ultradigitale grazie alla connessione, ad esempio, tra i quadri elettrici e la fibra in tutta la città.
Ma sull’affidamento dei lavori a Citelum sono nate alcune polemiche, sia dai banchi dell’opposizione che da quelli di maggioranza. “A fronte della necessità di assegnare ad un soggetto la gestione di tali impianti – spiegano dalla segreteria del Pd – , il Comune di Perugia ha inoltrato nello stesso periodo richiesta all’aggiudicatario Citelum S.A. capogruppo mandataria di un R.T.I. con sede a Parigi di un apposito sopralluogo nell’ambito della convenzione CONSIP “Servizio Luce 3”, al fine di personalizzare la proposta dell’aggiudicatario, in base alle necessità dello stesso comune”. Ad ottobre è iniziata l’attività di sopralluogo da parte di Citelum, che ha poi trasmesso il Piano Dettagliato degli Interventi, con relativi preventivi di spesa, verbali e computi metrici tipologici.
Il Pd del Comune di Perugia, quindi, si chiede “se l’offerta personalizzata è stata preceduta da altre proposte pervenute al Comune di Perugia e, in caso, se sono state richieste le medesime personalizzazioni, se e che tipo di pubblicità è stata data dal Comune per un appalto di tale valore e quali sono state e se sono state rese pubbliche, eventualmente, le valutazioni e motivazioni di rigetto delle altre proposte sono state rese pubbliche“.
Secondo il consigliere di maggioranza Carmine Camicia, invece, il progetto presentato in Commissione “sarebbe stato elaborato dall’ex sindaco Wladimiro Boccali che nel 2013 oltre a non trovare il consenso del centro destra trovò un muro anche da parte del centro sinistra“. Durante la seduta di venerdì il consigliere Camicia ha reso noto che la ditta Osram aveva inviata al Comune, proprio in questi giorni, una proposta, “sicuramente più interessante da quella dissepolta dall’assessore Calabrese“. Anche per Camicia, quindi, la proposta è quella di attuare una gara pubblica “dove non si escluda anche eventuali leasing poiché tanti comuni utilizzando la formula leasing, che oltre a fare risparmiare, si riuscirebbe anche ad avere sempre una illuminazione al top senza alcun aggravio per i cittadini”.