Dipendenti fatti entrare soltanto in parte a Terni, niente acconto dello stipendio di marzo per i lavoratori ternani e di Latina che hanno scioperato mentre per tutti gli altri sì ed una donna svenuta e soccorsa dal 118: alla ex Novelli di Terni è scoppiato il caos questa mattina dopo gli ultimi provvedimenti presi dalla nuova proprietà, la Alimentitaliani.
Gli impiegati ternani rimarranno ad occupare l’atrio della ex Novelli fino a quando non avranno chiarimenti sul pagamento delle loro spettanze (nel pomeriggio è atteso un incontro con la proprietà). Già perché, beffa nella beffa, in questi giorni è stato pagato un acconto dell’80% a valere sullo stipendio di marzo (che solitamente viene pagato il 15 aprile) a tutti i dipendenti dell’ex Gruppo Novelli (ora in mano al gruppo iGreco, anche se con un recente spacchettamento tra Alimentitaliani e Poderi Greco) tranne che a quelli che hanno scioperato, a Terni come a Cisterna di Latina. Inoltre, per i lavoratori che fanno capo alla Alimentitaliani (come appunto quelli ternani) risulta al momento bloccato il pagamento dello stipendio di febbraio, dopo l’ammissione al concordato preventivo della società da parte del Tribunale di Castrovillari. Insomma per chi ha 2 mensilità bloccate rischia di essere una Pasqua molto amara.
Diversa invece la situazione per i lavoratori degli altri stabilimenti – Spoleto e Amelia in primis – dopo tutti lavorano regolarmente ed hanno ricevuto le spettanze. Anche perché la proprietà Fattorie Novelli il 7 febbraio è stata trasferita dalla Alimentitaliani alle società Poderi Greco e Greco Tommaso e quindi non devono sottostare al concordato.
Sulle ultime mosse della proprietà è tornato ad intervenire anche il senatore del Pd Gianluca Rossi: “Gli atti provocatori e unilaterali di Alimentitaliani non aiutano alcuna prospettiva industriale del gruppo ex Novelli, al contrario, alzano il livello di scontro in una situazione di crisi già acuta. Negare gli stipendi ai lavoratori ed obbligarli ad un mese di ferie sono scelte illogiche, soprattutto perché i lavoratori, di intesa con le organizzazioni sindacali, hanno rimosso lo sciopero. Condizione in genere necessaria per riprendere il dialogo. Se questa è la strada che i proprietari hanno deciso di percorrere, non potremo che assistere ad un inasprimento della situazione, una circostanza da tamponare rapidamente, per evitare perdite di lavoro e scenari non certo auspicabili. E’ quindi fondamentale – conclude il parlamentare – che il Ministero dello Sviluppo economico intervenga ad horas per ripristinare la situazione e la prosecuzione delle trattative”.
Anche il coordinamento comunale di Forza Italia interviene sulla situazione: “A fronte di questa ulteriore situazione di tensione, che di certo non agevola il buon esito della trattativa – oltre a creare una sempre maggiore tensione tra gli stessi lavoratori – come Forza Italia vorremmo sapere che cosa sta facendo il sindaco Di Girolamo per risolvere da par suo questa crisi tutelando, in primo luogo, i dipendenti, nonché cittadini ternani, che nel momento in cui scriviamo stanno vivendo attimi concitati e di grave preoccupazione”.