Cristian Salvatori uscirà oggi dal carcere di Spoleto, dove è recluso dal 29 luglio, quando con un violento pugno causò la morte di Emanuele Tiberi, 32 anni (nella foto). Il Tribunale del Riesame ha accolto l’istanza degli avvocati Brunelli e Crisi, difensori del 33enne che quella notte fuori dalla “Vineria” di Norcia colpì a morte il suo coetaneo e che per questo è indagato di omicidio preterintenzionale.
I giudici hanno quindi disposto la scarcerazione di Salvatori ed il suo trasferimento ai domiciliari in una comunità di recupero nei dintorni di Rimini, come chiesto dalla difesa. “Siamo soddisfatti della decisione – è il commento dell’avvocato David Brunelli – l’ordinanza ha accolto in tutto il nostro atto di appello“.
Nelle 4 pagine di ordinanza, i giudici – ricordando il parere favorevole del pm all’applicazione degli arresti domiciliari a Salvatori – contestano la precedente decisione del gip di Spoleto di non accogliere l’istanza della difesa. Scrivono i giudici: “La mera menzione, da parte del gip, della ‘gravità del fatto’, senza alcun approfondimento di quanto in prosieguo di indagini accertato, non appare, a giudizio del Collegio, soddisfare pienamente i parametri di valutazione richiesti dalla normativa in materia“. E ancora: “l’obiettiva gravità della tragica conseguenza patita dal povero Tiberi, se adeguatamente contestualizzata nello scenario accertato dagli inquirenti, non consente una pedissequa equiparazione della figura del Salvatori a quella di un pericoloso assassino, bensì a quella, diversa, di un soggetto indubbiamente caratterizzato da un’affatto trascurabile aggressività di fondo, vieppiù emergente, e non controllabile, in caso di inadeguato consumo di sostanze alcoliche“. A spingere ancora di più i giudici a concedere i domiciliari è stato poi il tentativo di suicidio che Salvatori avrebbe messo in atto in carcere, accompagnato da un biglietto di scuse.
Seguono aggiornamenti