Sarà Giancarlo De Filippis, viceprefetto aggiunto, il commissario prefettizio di Norcia, che si occuperà di guidare l'amministrazione comunale nursina fino alle prossime elezioni, che dovrebbero tenersi ad aprile ma che potrebbero essere anticipate anche ad ottobre. De Filippis è stato nominato dal Prefetto di Perugia Enrico Laudanna ed avrà i poteri spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco.
Proprio giovedì sera, nel corso dell'affollatissima assemblea che si è tenuta nell'auditorium di San Francesco a Norcia, i cittadini avevano espresso preoccupazione in merito al commissario prefettizio figura che, come hanno ribadito i consiglieri dimissionari, “può assumere tutte le iniziative ritenute utili al buon funzionamento della macchina comunale e al bene della città proprio perché non soggetto a condizionamenti di alcun genere”.
L'INCONTRO CON ALEMANNO – Intanto giovedì nell'auditorium di San Francesco l'ex sindaco Nicola Alemanno, accompagnato dalla sua ex giunta e sostenuto da diversi esponenti regionali del Pdl che erano in sala, davanti a quasi mille persone ha voluto sostenere le sue ragioni, “smontando” punto per punto le accuse mossegli dai quattro consiglieri dimissionari del gruppo misto. Una sorta di “one man show” quello di Alemanno, che è riuscito a catalizzare l'attenzione di tutti, senza che dentro la sala si sentisse volare una mosca. Ad ascoltare le sue parole c'erano anche il consigliere regionale Franco Zaffini, che in questi giorni ha preso posizione nella vicenda a sostegno dell'ex primo cittadino, ed i senatori del Pdl Franco Asciutti e Domenico Benedetti Valentini. Presenti inoltre esponenti di centrodestra di varie parti della Valnerina, tra cui anche membri dell'Udc nursina, partito che in questi giorni è voluto rimanere fedele al sindaco. Non è mancato nemmeno il consigliere provinciale di area socialista Lorenzo Delle Grotti.
I TEMI – Case popolari, mostra mercato del tartufo, precari, servizio idrico, piano regolatore generale: questi gli argomenti su cui hanno puntato il dito con una lettera aperta i consiglieri dissidenti. Sull'edilizia residenziale pubblica Alemanno ha ribadito la scelta della sua giunta di puntare al recupero degli immobili nelle frazioni invece di costruire nuovi edifici che creerebbero discriminazioni e veri e propri quartieri in mano agli extracomunitari, primi nelle graduatorie per l'assegnazione delle case. “L'Ater aveva sposato la nostra iniziativa, ma non aveva tenuto i rapporti con la Regione” ha spiegato Nicola Alemanno, addossando quindi la responsabilità all'azienda territoriale per l'edilizia residenziale, istituto che nei mesi scorsi aveva sottolineato invece come i rapporti avrebbe dovuto tenerli la stessa amministrazione. Sul precariato, l'ex sindaco ha invece spiegato come la stabilizzazione dei co.co.co. del Comune è stata bloccata dall'ultima finanziaria, mentre l'unica stabilizzazione che l'amministrazione ha potuto fare è stata quella di un dipendente a tempo determinato che ora è diventato a tempo indeterminato. Sulla mostra mercato del tartufo il primo cittadino infervorato ha spiegato come i noti 25mila euro contestati dal Pd e dal gruppo misto siano serviti a promuovere Norcia in tutta Italia “e non a quattro cene”. “Avremmo avuto quest'estate per sei sere a Norcia la manifestazione Veline, mentre presto ci sarebbe stata anche una visita degli esporti della Banca Mondiale, a questo sono serviti quei 25mila euro!”.
“Non posso accettare – ha detto Alemanno – il giudizio di questi quattro signori, non posso accettare che a questa mossa di basso profilo si siano prestati anche i consiglieri di minoranza, tra cui c'era un ex sindaco ed ex amministratori, che sanno bene cosa accadrà ora. Avrebbero invece potuto dire ‘andiamo in consiglio comunale, presentiamo una mozione di sfiducia', invece non l'hanno fatto. Il commissario prefettizio – ha aggiunto l'ex sindaco – potrebbe far tutto, ma non lo farà”.
“QUESTA SERA VOTO LEGA” – “Ho messo una cravatta verde – ha sottolineato Alemanno – perché il verde è simbolo di speranza, ma è anche il colore della Lega Nord, che sta chiedendo a Berlusconi la presidenza della regione Lombardia. In quel caso si voterebbe ad ottobre invece che ad aprile… per questo io questa sera voto Lega!”. L'ex primo cittadino ha quindi ricordato di esser stato sottoposto a 68 procedimenti penali, senza esser mai stato condannato. “Ogni volta che c'è stato un problema l'ho sempre affrontato apertamente con tutti – ha quindi detto – arrivando in qualche caso addirittura ad umiliarmi”. “Avremmo fatto di più di quello che avevamo promesso e questo non ci hanno consentito di farlo”. Frasi che sono state in alcuni casi accompagnate da applausi scroscianti ed anche da urla di sostegno, come il “Bravo Nico” arrivato dal fondo dell'auditorium a fine serata. Ed alla fine ci sono stati abbracci e perfino lacrime, tra le persone che hanno voluto andare a stringere la mano all'ex primo cittadino, che di fatto ieri sera ha cominciato la propria campagna elettorale, annunciando la volontà di ricandidarsi alle prossime elezioni.
LA DESTRA ALLO SBANDO – Intanto ne La Destra, il partito a cui fanno capo due dei consiglieri dimissionari, sembra che il caos stia scemando. Nei giorni scorsi Carla Spagnoli aveva definito questa situazione come “una decisione improvvisa ed avventata”, con i consiglieri de La Destra che avevano agito più a titolo personale che su indicazioni del partito. Sulla stessa lunghezza d'onda le parole dell'ex vicesindaco di Cascia, Carla Sanna, anche lei del partito di Storace. Ed è stato per fare chiarezza sia all'interno che all'esterno, che venerdì mattina a Perugia si è svolta un conferenza stampa indetta dal consigliere e coordinatore regionale de La Destra Aldo Tracchegiani, nel corso della quale il coordinatore provinciale del partito, Sante Coccia, uno dei quattro dissidenti, ha presentato le proprie dimissioni. Che però sono state respinte da Tracchegiani, che ha ribadito il suo appoggio ai due esponenti della città di San Benedetto.
“La scelta dei Consiglieri comunali Sante Coccia e Letizia Leoncilli – spiega Tracchegiani – sono l'esito di un malessere politico determinato dalla condotta del sindaco Nicola Alemanno e dalla sua Giunta. I quattro consiglieri dimissionari del gruppo misto hanno scritto una lettera aperta alla città, in cui hanno chiaramente elencato i motivi che vanno dalla vicenda delle case popolari al piano regolatore generale, il servizio idrico, le opere pubbliche, il precariato e molte altre vicende sulle quali non c'è stata volontà di confronto da parte del Sindaco. Non è di questi giorni la notizia che i Consiglieri lamentavano la totale chiusura al confronto da parte della Giunta sulle problematiche della città di Norcia. Le cronache degli anni passati lo raccontano ed io come ex consigliere di AN insieme ai miei colleghi in regione ne siamo testimoni. L'evento non va ricondotto ad una mossa politica de La Destra contro una Giunta di centro destra come hanno voluto far credere i dirigenti di AN strumentalizzando ad arte la vicenda, ma è la conseguenza di un iter lungo quattro anni e condotto all'interno del Consiglio comunale di Norcia. Con questo non intendo prendere le distanze dai consiglieri comunali del mio partito, a cui rinnovo la mia stima e che hanno rappresentato e rappresentano egregiamente la Destra, ma soltanto mettere ordine sulla questione, per non offrire il fianco a basse strumentalizzazioni e perché sia chiaro ai nostri iscritti ed elettori che il nostro lavoro è e continuerà ad essere condotto nel pieno rispetto delle istituzioni avendo sempre come primo interesse quello dei cittadini”.
LA REPLICA 1 – Il Partito democratico nursino, all'indomani dell'incontro di Nicola Alemanno con la città, fa sapere di aver riunito in contemporanea il proprio direttivo proprio per “esaminare lo scenario che la crisi della maggioranza del Comune di Norcia ha determinato”. Il Pd continua a parlare di “scelta obbligata, frutto di una decisione sofferta, a lungo ponderata”. “Pesa purtroppo – continua il partito coordinato a Norcia da Luciano Palazzeschi – che tra le diverse previsioni normative per giungere alla sfiducia di un'amministrazione, bocciatura del bilancio, mozione di sfiducia o, come nel caso in specie, dimissioni della maggioranza dei consiglieri, ci si sia trovati costretti ad utilizzare il metodo meno diretto, ma questo è stato la conseguenza dell'atteggiamento arrogante del Sindaco e dei suoi: si ricorda infatti, che in occasione dell'ultimo consiglio convocato per l'approvazione del bilancio di previsione e disertato dalla maggioranza dei consiglieri, lo stesso Alemanno, invece di ricompattare, in seno al consiglio, la sua maggioranza, ha pensato bene di indire una adunanza cittadina senza contraddittorio, come se il Consiglio Comunale non esistesse”. Infine la stoccata verso l'atteggiamento mostrato dall'ex sindaco nei confronti del commissario prefettizio: “Troviamo inconcepibile la diffusione da parte sua di voci assurde e senza fondamento giuridico sul ruolo del commissario di governo che ha pieni poteri e il compito di realizzare tutto ciò che è necessario per il bene della città comprese manifestazioni e attività promozionali meglio di quanto potrebbe fare un Sindaco senza maggioranza, autoreferenziale e non più espressione della volontà dei cittadini”.
LA REPLICA 2 – E nemmeno i consiglieri dimissionari del gruppo misto rimangono alla finestra ad ascoltare impassibili. Alberto Canali, Sante Coccia, Letizia Leoncilli e Marco Moscatelli hanno diramato nelle ultime ore un documento in cui sottolineano come quanto detto da Nicola Alemanno durante “il bagno di folla” all'auditorium di san Francesco siano perlopiù menzogne: “La città sappia innanzitutto che gran parte, se non tutto, di quanto riferito dall'ex sindaco non risponde a verità. E questo è quanto ci preoccupa di più, perché riteniamo intollerabile e ingiustificabile, oltre che triste, che l'ex responsabile del governo scelga consapevolmente la via delle bugie per rimediare ai danni prodotti dalla sua ostinatezza”. Da qui gli esempi concreti dei precari e dei fondi per la mostra mercato del tartufo nero di Norcia.
Ma gli consiglieri “dissidenti” di maggioranza sottolineano anche come per il momento hanno preferito evitare un confronto ed un dibattito aperto, in attesa che si quietino gli animi di tutti. E soprattutto che cessino le minacce rivolte a loro ed alle loro attività economiche. Tra ingiurie, insulti, sputi e perfino minacce, la vita di Canali, Sante Coccia, Leoncilli e Moscatelli ultimamente non è proprio tranquilla. Ma loro si dicono sicuri della loro scelta, ancor più dopo l'incontro pubblico tenuto dall'ex primo cittadino. “Ringraziamo l'ex sindaco Alemanno – dicono i quattro politici nursini – per le parole spese nei nostri riguardi e in quelli di chi lo ha lungamente ascoltato apprezzandone, in assoluta buona fede, contenuti ancora una volta manipolati a suo uso e consumo. Lo ringraziamo per aver riportato in noi la tranquillità dei tempi migliori, rafforzando e cementando in via definitiva la convinzione di aver fatto la cosa più giusta per il futuro della città”.
(pubblicato alle 15.11 del 18 aprile 2008, aggiornato alle ore 10.58 del 19 aprile 2008)
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