Di Norcia nel cuore
I recenti commenti del Consigliere Alemanno al bilancio di previsione del Comune di Norcia questa volta sono così penosi che non è possibile rimanere in silenzio.
Siccome parliamo di numeri e la verità non può essere mistificata, aldilà delle considerazioni farneticanti, l’unica verità che può essere riscontrata, se si fa una analisi seria dei documenti contabili, è che ormai da tempo il bilancio del Comune non ha un equilibrio strutturale, ovverosia c’è uno sbilancio tra la spesa corrente e le entrate correnti, problema che questa Amministrazione si è trovata a gestire sin dal suo insediamento.
Alemanno si è guardato bene dal dire, nella sua esternazione, che questa situazione è un regalo lasciatoci proprio dalla Sua Amministrazione, visto che il Commissario si è limitato a congelare la gestione. La cosa ancora più grave è che Alemanno aveva avuto la possibilità di sistemare i conti del Comune con i proventi del condono edilizio (parliamo di circa 1.300.000 euro di entrate straordinarie accertate nel triennio della Sua amministrazione).
Questo “tesoretto” è stato purtroppo sperperato senza che Norcia abbia ricordato una opera pubblica o qualche altro investimento tangibile (ad esempio si sarebbero potuti rinnovare gli automezzi della nettezza urbana visto lo stato in cui li abbiamo trovati); questi soldi non sono stati neanche usati per cancellare debiti, e ce ne erano di debiti da cancellare (ricordiamo che il lodo “Vittigli” è stato risolto da questa Amministrazione e che se il problema del pagamento di una sentenza immediatamente esecutiva fosse stato responsabilmente affrontato qualche anno fa forse i cittadini di Norcia avrebbero risparmiato un bel po’ di risorse).
L’unica eredità vera, altro che i conti in ordine, lasciata da Alemanno alle future amministrazione è stato l’incremento della spesa corrente che ha determinato il consolidarsi della mancanza di strutturalità del bilancio che questa Amministrazione sta ora cercando di risolvere.
E’ del tutto evidente che la congiuntura economica e la riforma sul federalismo fiscale che è iniziata, non ci aiuta in questo compito. Ciò nonostante, attraverso una attenta politica di razionalizzazione della spesa, si sta operando per risolvere questo principale problema cercando di mantenere i servizi senza aumentare le tasse, seppure le nuove leggi quasi lo impongano.
Il Consigliere Alemanno critica poi la scelta operata dall’Amministrazione di dismettere taluni beni per finanziare una parte degli investimenti.
A tal proposito ricordiamo che se questa Amministrazione non fosse stata costretta a reperire circa 1.000.000 di euro necessari per completare i lavori di conversione della piscina in scuola materna, che tutti i cittadini dovranno pagare in più rispetto al costo iniziale (altra “cambiale” lasciata dall’Amministrazione Alemanno), forse non sarebbe stato necessario dismettere i beni in questione.
Quando, per necessità ossessiva, si vogliono muovere critiche ad ogni costo e non si riescono a trovare argomentazioni serie e sostanziali, Alemanno è costretto a nascondersi dietro ad improbabili tecnicismi, ad analisi strumentali dei dati contabili ad estenuanti letture unilaterali dei grafici e, quello che è ancor più riprovevole, ad attacchi personali rivolti questa volta all’Assessore al bilancio (che di mestiere è un Dirigente della Comunità Montana) attraverso continui riferimenti alle vicende di questo Ente, che ovviamente con il Comune non centra nulla.
Cercare di associare con subdole insinuazione e gravi illazioni la crisi finanziaria di questo Ente, peraltro comune a tutte le altre Comunità Montane tanto che sono in via di scioglimento, al ruolo ricoperto nella Comunità Montana in questione dal nostro Assessore al Bilancio (come dire se un comune ha problemi finanziari, è colpa di un dirigente o del segretario comunale) fa comodo per alimentare la strategia della c.d. “macchina del fango” tanto cara ad Alemanno per cercare di denigrare e screditare componenti dell’Amministrazione Stefanelli e, dunque, l’Amministrazione Stefanelli stessa.
In condizioni di normalità, la compagine che amministra la città, dovrebbe essere, non il “nemico”, ma semplice avversario politico con il quale confrontarsi e semmai scontrarsi ma su un piano di correttezza che purtroppo, come tutti possono constatare, è sconosciuta a questa parte di opposizione.
Alemanno, come l’esperienza vissuta dovrebbe insegnargli, non ha ancora capito che questa strategia, così come non gli ha portato nulla di buono in passato non lo porterà politicamente lontano, ma è sicuro invece che lo porterà in qualche aula di tribunale.
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