"Non si vieti il possesso della trota Fario", atto approvato

“Non si vieti il possesso della trota Fario”, atto approvato

Redazione

“Non si vieti il possesso della trota Fario”, atto approvato

Mar, 16/05/2023 - 18:04

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Ok alla mozione affinché in Conferenza Stato Regioni si blocchi il recepimento del regolamento europeo

L’Assemblea legislativa dell’Umbria, con 11 voti favorevoli e uno astenuto, ha approvato la mozione, già discussa nella precedente seduta d’Aula e non votata per mancanza di numero legale, promossa dai consiglieri Puletti e Mancini, che impegna la Giunta regionale ad “evitare il divieto di detenzione della trota Fario, in virtù di quanto disposto dall’articolo 4 del decreto legislativo 135/2022, nell’ambito del
recepimento del regolamento europeo numero 429/2016”.

L’atto di indirizzo evidenzia “la necessità che la Giunta regionale intraprenda ogni azione necessaria, in sede di Conferenza Stato-Regioni e nelle altre sedi istituzionali ritenute opportune, affinché la trota Fario
non venga inserita nell’elenco delle specie per cui è vietata la conservazione, ai sensi dell’articolo 4 del Decreto Legislativo 135/2022 che recepisce il Regolamento europeo 429/2016.

“A causa della normativa italiana, volta al recepimento del Regolamento europeo 429/2016, dal 27 marzo 2023 la trota Fario – si legge nell’atto – rischia seriamente di essere messa fuori legge, rendendone vietata la pesca e l’allevamento di cui l’Italia detiene il primato a livello europeo. Dopo secoli, la produzione,
ma soprattutto l’attività di pesca sarebbero interdette ingiustamente ed ingiustificatamente, ai tanti appassionati pescatori sportivi e di professione, pronti ogni anno a popolare festosamente i corsi d’acqua e i bacini idrici italiani e umbri. Tante attività del piccolo commercio di prossimità e tutto il mondo dell’accoglienza turistica legato alla pesca sportiva subirebbero un considerevole danno economico che li metterebbe definitivamente in ginocchio, dopo i durissimi anni della pandemia e gli odierni rincari delle bollette”.

A subire ripercussioni negative dalla messa al bando della trota Fario, sarebbe anche il centro ittiogenico di Borgo Cerreto, gestito dalla Regione Umbria, che vedrebbe vietata la sua peculiare attività di allevamento di questa specie.

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