Si chiama “#NoiCittadini” la lista con la quale Cristina Rosetti, cancellata “con un click da Luigi Di Maio” insieme al gruppo storico del Movimento 5 stelle perugino, si presenta ancora una volta candidata a sindaco. Una lista tanto grillina e tanto ambientalista, con un ritorno alle origini del Movimento 5 stelle, che con Di Maio ha preso tutt’altra strada.
Cristina Rosetti e Stefano Giaffreda rivendicano la bontà del lavoro svolto in questi anni in Consiglio comunale nel gruppo pentastellato: “In 5 anni – dice la candidata – non abbiamo mai ricevuto una contestazione, ma il capo politico Luigi Di Maio ha ritenuto di non certificare la nostra lista“. E con essa, il lavoro fatto dal gruppo storico pentastellato perugino, riunito intorno al Meetup 53. Iniziative politiche, volantinaggio, opposizione in Comune, accoglienza dei leader nazionali quando venivano a Perugia: “Un azzeramento totale di tutto il gruppo politico di Perugia“. “Forse perché scomodo” aggiunge Rosetti. Che però lamenta anche come al gruppo perugino in questi anni sia stata tolta la possibilità di dialogare con gli altri gruppi, ma anche con i consiglieri della Regione.
Attacco a Di Maio
Per non parlare dei vertici nazionali. Dopo l’esclusione della lista, Rosetti e i suoi hanno scritto a tutti, da Di Maio, a Grillo, a Casaleggio. Nessuna risposta. “Una mancanza sotto il profilo umano – commenta amaramente – prima ancora che su quello politico“. Un atteggiamento che però non è solo delle ultime settimane. “Mai una telefonata, non siamo stati mai notiziati dell’arrivo di un leader nazionale a Perugia” prosegue Rosetti. Che ricorda, come unico contatto, una fuga “stretta di mano” con Di Maio. Fino al quel dito pigiato sulla tastiera per dare un comando alla piattaforma Rousseau. “Con un click hanno azzerato il nostro lavoro” ripetono Rosetti e quanti le sono accanto. Che allora hanno deciso di mettere in atto ciò che il Movimento 5 stelle delle origini aveva loro imparato: progettare insieme ai cittadini.
Rosetti parla della forte spinta ambientalista della sua lista. Rifugge dallo “sciacallaggio” sull’inchiesta sanità che ha coinvolto “un partito” (il Pd), anche se “il sistema umbro lo critichiamo da tempo“. Anzi, sulla vicenda della Sanitoli umbra ne ha ancora per Di Maio: “Chiede meritocrazia, ma non la puoi insegnare ad altri se poi non la applichi al tuo interno“.
“#NoiCittadini”, spiegano i promotori, non è comunque una lista contro qualcuno. “Non è una reazione all’esclusione – spiega Giaffreda – anche se l’arrabbiatura c’è stata…“. Nessuna contrapposizione, dunque.
Anche se poi, nella ricostruzione del Meetup 53 delle giornate che hanno portato alla mancata bollinatura, nel mirino finisce “la signora Tizi”. Determinata a presentarsi candidata, al punto da non dare disponibilità al dialogo per trovare una condivisione tra le due liste. “Evidentemente aveva conferme circa la sua futura certificazione...”.
La lista
Alessandro Ticchioni (organizzatore gruppo attivisti Perugia), Marco Camilloni (ingegnere civile), Emanuele Pichi Sermolli (toscano da tempo residente a Perugia), Valentina Bonaca (non attivista M5s, membro dell’Osservatorio rifiuti zero), Filippo Fagioli Fiume, Francesco Masciarelli (architetto, attivista del M5s che si è allontanato e che si ritrova nel progetto di Rossetti), Luisa Lattes (Comitato contro i reati ambientali), Alessio Ciancaleoni (ex attivista M5s), Roberta Massi, Fabrizio Ercolanelli, Massimo Aiello, Candido Balucca (vicino ai salesiani), Nicoletta Bernardini, Maria Gabriella Buitoni, Luca Castraberte, Luciano Ernesto Cenci, Natale Fiorucci, Michele Giommini, Alessandro Naticchioni, Maria Quattrone, Mariarosa Rizzi, Matteo Severini, Cheti Tiriduzzi, Marta Toffano.
A Perugia sono iniziate le Guerre… pentastellari.