Ventinove anni, eugubina, operaia. Si definisce “socialdemocratica e sovranista“. E più che gli altri candidati presidente della Regione Umbria, come nemico ha l’Europa. Del resto lei, Martina Carletti, candidata a sorpresa per Riconquistare l’Italia, movimento umbro del Fronte sovranista italiano, lavora all’estero per diversi mesi l’anno, ma in quella Svizzera accerchiata dai Paesi che hanno aderito all’Unione europea.
“I veri sovranisti siamo noi” rivendica di fronte all’usurpazione di titolo operato dalla destra euroscettica. E spiega il senso della visione socialdemocratica del Fronte sovranista italiano: “Siamo per un’economia dirigista, che torni a fare programmazione industriale e combatta il profitto privato entrato nelle logiche dei servizi pubblici essenziali”. Per far questo l’Italia deve uscire dai ricatti dell’Unione europea e da logiche legate ai mercati finanziari che vietano di usare la leva pubblica per garantire sviluppo e welfare, tenendo “in agonia il Paese e i territori”.
Un dibattito che investe il Paese, ma anche i territori. Da qui la scelta di candidarsi alla presidenza della Regione Umbria. Dove centrodestra e centrosinistra non si differenziano poi sulle scelte di fondo. L’Umbria ha però al suo interno le risorse per sostenere una sua economia, anche facendo scelte diverse rispetto ad altri territori? “I regionalisti hanno portato ad ulteriori divisioni. Voler chiedere maggior autonomia è un atteggiamento miope” ricorda. Un’autonomia che penalizzerebbe l’Umbria.
La ricetta, dunque, è maggiore spesa pubblica. Ma per fare questo l’Umbria e l’Italia devono poter tornare ad avere le mani libere. Senza il gioco del debito politico e riconquistando la più autonomia politica e finanziaria. E sul piano politico, cambiare la politica vissuta negli ultimi 30 anni, dando fiducia ai piccoli partiti che rappresentano la vera alternativa.