Lo scontro tra Melasecche e Ferdinandi sul Nodo, il confronto di Scoccia con associazioni e comitati
Se la campagna elettorale di Perugia si è spesso spostata su un piano ideologico che poco ha a che vedere con le prerogative del sindaco e del Consiglio comunale, quello della mobilità è invece uno dei temi sui quali i candidati sono stati portati ad esprimersi su problemi locali reali.
Certo, le grandi opere quasi mai si decidono (e si finanziano) a livello comunale, ma comunque si tratta di temi sui quali le amministrazioni comunali sono chiamate ad esprimersi. E’ il caso del Nodo-Nodino, uno dei progetti sui quali i candidati sindaco sono stati chiamati ad esprimersi nel confronto organizzato alla Sala dei Notari dal Corriere dell’Umbria.
Il confronto tra i candidati sindaco
Confronto nel quale Scoccia e Monni hanno espresso chiaramente il proprio favore, sul Nodo come variante in grado di creare un’alternativa all’attuale Raccordo ed all’innesto con la E45, ma anche sullo straccio, il cosiddetto Nodino, per alleggerire la viabilità diretta a Roma e comunque come primo passo per completare l’intervento. Per Monni la realizzazione del Nodino è un punto “imprescindibile” del proprio programma.
Cauto “sì” anche per Baiocco, per il quale ad oggi il progetto rappresenta l’unica concreta soluzione ad un problema che deve essere risolto.
Un netto “no” è arrivato da Caponi, sicuramente al Nodino e in prospettiva per il Nodo, rispetto al quale si preferirebbe una variante a nord dell’acropoli.
Più articolata la risposta di Ferdinandi, anche perché diverse sono le posizioni sul tema da parte della coalizione che la sostiene. La candidata del centrosinistra ha detto che dovranno essere valutati costi e benefici dell’opera, a tutela degli interessi della comunità locale. Un’opera che comunque al momento non è nell’agenda politica, ha evidenziato, dato che non è stata finanziata da parte del Governo.
Lo scontro tra Ferdinandi e Melasecche
L’assessore regionale Melasecche, che ha assistito al dibattito alla Sala dei Notari, ha puntato l’indice contro chi, come Ferdinandi, si oppone alle posizioni riformiste. Ricordando quanto sostenuto dal ministro Salvini nei giorni scorsi, circa il fatto che il Governo sta lavorando per dare attuazione al primo stralcio del Nodo. E ribadendo che se non si fossero persi tanti anni, ora l’opera sarebbe stata realizzata, ad un prezzo decisamente più basso.
“Non è promettendo interventi e infrastrutture ad ogni comizio elettorale che si affrontano le esigenze di mobilità di un territorio” la replica di Ferdinandi. Che ha ricordato come ad oggi l’opera non sia prevista né all’interno dell’accordo di programma Governo-Regione, firmato a Bastia, solo pochi mesi fa, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, né nella sezione ‘Strategie per le infrastrutture, la mobilità e la logistica’ del Documento di Economia e Finanza, relativamente agli anni 2023 e 2024. Diversamente – ha aggiunto – nel DEF 2022 del Governo Draghi, erano stati resi disponibili circa 10 milioni per la progettazione e oltre 450 milioni di euro (da finanziare). Conseguentemente, nel contratto di Programma Mit ANAS 2021-2025, il Nodo risulta ancora presente, ma in attesa di essere finanziato ad eccezione dei 10 milioni già previsti nel 2022. E’ del tutto evidente che l’opera, a oggi, non è rientrata concretamente nei piani del Governo, aldilà della propaganda elettorale sul tema, altrimenti, anche ove inserita su altri atti di programmazione, non è stata comunque finanziata”.
Un concetto ribadito anche in presenza del leader nazionale del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.
Scoccia incontra associazioni e comitati su mobilità e infrastrutture
Di Nodo di Perugia, all’interno di un confronto complessivo su mobilità e di infrastrutture strategiche, toccando anche i temi dell’aeroporto, del Brt e del Frecciarossa, ha parlato ancora Scoccia nell’incontro che si è tenuto al proprio comitato elettorale, insieme a rappresentanti di Confindustria, Confartigianato, Cna, esponenti del Comitato «Chi salverà Ponte San Giovanni?», della Proloco Ponte San Giovanni, della Consulta dei rioni e delle associazioni, insieme ad alcuni residenti di via Chiusi.
“Noi siamo sempre favorevoli alla realizzazione e al potenziamento delle opere strategiche di mobilità che contribuiscono a migliorare i collegamenti della nostra città – ha ribadito Scoccia – nella consapevolezza che occorre una visione complessiva. Tenuto conto della complessità delle stesse i risultati non possono essere immediati, ma per quelle che sono le nostre competenze comunali continueremo a lavorare in sinergia con gli altri enti e con il Governo nazionale affinché Perugia sia una città sempre più connessa e più facile da raggiungere. Per questo invitiamo gli altri candidati sindaco e le liste che li appoggiano a fare squadra perché, almeno per quanto riguarda lo sviluppo delle opere strategiche che contribuiscono a far crescere la nostra città dal punto di vista economico, lavorativo e turistico, dovremmo essere tutti dalla parte di Perugia”.
Sono tre le linee guida di Scoccia su questo tema: “Vogliamo proseguire nell’opera di sviluppo infrastrutturale muovendo dal principio di dialogo con i perugini e prestare sempre la massima attenzione alle questioni legate all’impatto ambientale, mantenendo però al centro la qualità della vita dei cittadini, in particolar modo di quelli che vivono nei quartieri attraversati dalle infrastrutture, ma anche di tutti coloro che ogni giorno hanno la necessità di muoversi in città”.
Quanto al Nodo, si tratta di “un’opera strategica per decongestionare il traffico, un’infrastruttura che dovrà tener conto di tutte le scelte possibili a minor impatto ambientale e che dovrà garantire straordinarie attenzioni ai residenti delle aree interessate”.
Allo stesso modo è “strategico il potenziamento dello scalo internazionale dell’aeroporto di Perugia sul quale la Regione Umbria sta portando avanti un grandissimo lavoro, così come in una rete complessiva di servizi e di collegamenti è importante il Frecciarossa che viaggia su Milano”.
“Per quanto riguarda le opere – ha poi chiarito l’assessore e candidata sindaco del centrodestra – abbiamo sempre preferito quelle a più basso impatto ambientale, così è stato anche per il Bus Rapid Transit, il Metrobus, che mediante 22 fermate collegherà la stazione di Fontivegge con Castel del Piano. Stanno iniziando i cantieri per la realizzazione del Brt, sistema di trasporto elettrico che ha ottenuto finanziamenti del Pnrr proprio per le caratteristiche di sostenibilità economica e ambientale che porta con sé”.
Ed a questo proposito ha confermato che, per salvare gli alberi di via Chiusi, è stato condiviso con il Ministero una modifica al progetto.