L'Anas lavora al nuovo progetto per ottenere l'ultimo ok ambientale legato al Bosco di Collestrada | Per l'Umbria ai "politicanti": basta tatticismi
I partiti politici, tra esponenti locali, regionali e parlamentari, si riposizionano sul Nodino di Perugia, la bretella primo stralcio della variante che dovrebbe unire Collestrada a Corciano attraverso Castel del Piano. Con la Lega perugina che ora dice sì, come il M5s. Che con la senatrice Pavalli tenta una mediazione tra i comitati con idee contrastanti sull’opera.
Il nuovo progetto
L’assessore regionale Enrico Melasecche è tornato ad incontrare il Comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni?” favorevole alla bretella. Accompagnato dall’ing. Naldini e da una cartografia più aggiornata, come chiesto dallo stesso Comitato.
Melasecche, che ha riferito di pressioni personali da parte di persone che si oppongono all’opera, ha assicurato che il nuovo progetto, in fase di elaborazione da parte dell’Anas, accoglie alcune delle critiche che erano state mosse a quello del 2003, in particolare circa la zona di pregio di Collestrada. Che per Melasecche non verrà alterata, poiché l’attraversamento collinare avverrà totalmente in sotterranea, senza danneggiare gli alberi soprastanti.
L’Anas sta comunque effettuando incontri con i Comuni di Perugia e Torgiano per concordare le modalità di intervento più funzionali e meno impattanti.
Le autorizzazioni attese da Anas
Il nuovo progetto deve ottenere la Valutazione d i incidenza ambientale, dato che nel frattempo il bosco di Collestrada è stato classificato zona SIC dall’Unione Europea. Naldini ha però riferito che i tecnici Anas sono certi che il nuovo progetto rispetterà i vincoli ambientali posti.
All’incontro erano presenti anche i consiglieri comunali Lorenzo Mattioni (Lega) e Maria Cristina Morbello (M5s). Pentastellati rappresentati anche dalla senatrice Emma Pavanelli.
Mediazione pentastellata
Il Movimento 5 stelle prova a mediare tra i Comitati che hanno interessi contrapposti. La consigliera comunale Mondello è favorevole all’opera. E pensa che il dialogo possa smussare gli angoli, per arrivare a una pacificazione intorno al Nodino 4.0. Per questo ha depositato in Comune la richiesta di un Consiglio comunale aperto. Che però non convince il Comitato del “sì”: confronti ne sono stati fatti, ora chi ha responsabilità di governo, a tutti i livelli, decida. La senatrice Pavanelli, che pure ha espresso qualche perplessità sull’impatto ambientale anche del nuovo progetto, ritiene che su questo si possa lavorare per arrivare a una posizione condivisa.
La Lega ora dice sì
Ottenute dall’assessore Melasecche garanzie circa il fatto che la rampa dello svincolo di Ponte San Giovanni tra E45 e Raccordo sarà fatta e che il Nodino rappresenterà il primo stralcio dell’intero progetto del Nodo, Mattioni ha assicurato il sì all’intervento del gruppo consiliare comunale del Carroccio. Argomentando che il voto per il rinvio dato a maggio – anche su indicazione del commissario cittadino on. Simone Pillon – era arrivato proprio in attesa di rassicurazioni su questi due “tasselli”.
Erano tempi in cui l’assessore Melasecche, ancora al suo posto anche in Consiglio regionale, viveva da separato in casa i rapporti con la Lega. Ora la distensione, insieme ai chiarimenti, sta portando la Lega compatta, in tutte le sue componenti, verso il pieno appoggio all’opera.
La Lega in Regione
Sempre incontrando il Comitato favorevole all’opera, i consiglieri regionali della Lega Francesca Peppucci ed Eugenio Rondini, membri della II Commissione consiliare che sta esaminando il dossier Nodo, avevano spiegato perché si sono espressi a favore del progetto dell’Anas. Lamentando i tatticismi di parte della politica, scaturiti nel documento ambiguo su cui si sta ragionando nella Commissione regionale.
Per l’Umbria: basta tatticismi
Ma i tatticismi e i tentennamenti che proseguono in Commissione regionale, anche nella Lega, vengono bollati come “irresponsabili” dal movimento Per l’Umbria guidato da Ruspolini, fuoriuscito dal Carroccio.
“Se da una parte è assolutamente condivisibile ed auspicabile il più ampio coinvolgimento con cittadini ed associazioni – la posizione di Per l’Umbria – dall’altra è altrettanto vero che questo non possa diventare un banale pretesto per allungare i tempi a dismisura ed arrivare a fine mandato con un nulla di fatto”.
Nel mirino quei “politicanti” che contestavano l’immobilismo del sistema e che ora tentennano: “Chi ricopre incarichi di responsabilità politica a qualunque titolo – l’appello di Per l’Umbria – batta un colpo”.
E intanto, tra la “rampa promessa” a prescindere e il complessivo progetto del Nodo da cui si parla da vent’anni, quasi ogni giorno ci si ritrova in fila sul Raccordo e sulla E45 per lavori o per un incidente.