Nodi della cacci, lettera aperta alla presidente Tesei

Nodi della caccia, lettera aperta alla presidente Tesei

Redazione

Nodi della caccia, lettera aperta alla presidente Tesei

Mer, 01/09/2021 - 09:25

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Consegnata alla governatrice da Mario Bartoccini, Francesco Ravacchioli (Club le Torri) e Claudio Tortoioili (Nata Libera Perugia)

Nodi della caccia, riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che questa mattina il ricercatore faunistico Mario Bartoccini, Francesco Ravacchioli del Club cacciatori le Torri e Claudio Tortoioili presidente associazione venatoria ambientale Nata Libera Perugia hanno consegnato alla governatrice dell’Umbria Donatella Tesei.

Amata Presidente Donatella Tesei

i cacciatori di cultura agreste chiedono di fermare il declino galoppante della condizione onnivora; della biodiversità faunistico/ambientale; del realismo culturale che ha consolidato l’evoluzione planetaria; delle pratiche e cura del patrimonio animale destinato all’alimentazione umana.

I cacciatori umbri le assicurano che hanno da tempo rivolto in Lei fervide speranze di rottura con il passato, laddove malgoverno e corruzione hanno offeso potenzialità ambientali, pratica venatoria, reddito faunistico nell’insieme.

Mai avrebbero subodorato, vista la Sua saggezza, il colpevole disorientamento dell’Assessore Morroni, per tal offesa costrittiva davvero infondata, comparsa a mezzo disorientamento burocratico e incolpevoli restrizioni.

Offesa che ignora gli esasperanti vincoli delle leggi venatorie italiane, pur avendo gran qualità faunistica e ambientale, diversamente esaltanti nell’intero areale europeo.

La scadente politica venatoria, già dal 2020, ha dimostrato frustrazioni e ritardi, attorcigliandosi su astratti preconcetti, folate d’odio, distacco dal realismo faunistico dell’Umbria intera.

Le decisioni davvero penalizzanti, confuse e irrispettose dei nostri diritti di cittadini incensurati; del Calendario venatorio più corto e delle tasse più esose d’Europa; delle poche specie cacciabili – 42 su 901 autoctone presenti su l’areale europeo – e del territorio inibito alla caccia per oltre il 50%; offendono persino la condizione onnivora del 94% dei cittadini italiani.

Le doglianze dei cacciatori umbri, motivate anche da fattiva pratica ed esperienza, ripropongono serie riflessioni sui fallaci aspetti della “intoccabilità”, tanto cara alla politica passiva dei salotti.

I cacciatori sono certi che serva un cambio di paradigma, che contribuisca a consolidare il valore delle tradizioni, la salute dell’ecosistema, la qualità eclatante della Madre Terra.

Quest’appello invoca benevolenza per il futuro, ma anche serrata analisi tecnico/scientifica, aspirando benevolmente esperienze di gestione faunistica consolidatosi nei secoli, certamente rafforzate da incorruttibile impegno operativo.

I cacciatori umbri chiedono, insomma, veritiera “CACCIA DI GESTIONE” per confutare definitivamente la prevalente “CACCIA DI RAPINA”.

Con ossequi

Mario Bartoccini ricercatore faunistico

Francesco Ravacchioli Club cacciatori le Torri

Claudio Tortoioili associazione venatoria ambientale Nata Libera Perugia”


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