Inaugurata la struttura a Palazzo Camilli
Taglio del nastro per il Cedat, il Centro di documentazione delle acque e della terra. Un intero edificio, Palazzo Camilli, lungo Corso Vittorio Emanuele, dedicato a raccogliere documentazione e memoria su quello che è il core business principale di Nocera Umbra, acqua e terra. L’iniziativa, gestita dall’associazione L’Arengo, non vuole essere un semplice museo ma un Centro studi, qualcosa di attivo e di vivo.
I fondi del progetto “Aree interne”
La struttura è stata possibile grazie ai fondi della Strategia “Aree internee” ed è costata 130mila euro. A tagliare il nastro, infatti, oltre al sindaco Virginio Caparvi, c’era il primo cittadino di Gubbio, Filippo Mario Stirati, ed altri rappresentanti dei comuni del comprensorio. Presente anche l’ex sindaco nocerino Giovanni Bontempi: il progetto è infatti partito durante i suoi mandati.
Le mostre e gli archivi
Nello specifico: a piano terra mostre permanenti su acqua e terra, elementi strettamente collegati. Informazioni su caratteristiche geologiche della città e anche elementi di storia di tutte le realtà che hanno lavorato e lavorano sul territorio, dalla “Terra di Nocera” all’Umbria Filler, passando per l’Omya. Esposti reperti di archeologia industriale relativamente a come veniva estratta la pietra negli anni ’50 e raccontati anche alcuni personaggi storici per il settore, come Pietro e Francesco Staderini. Al secondo piano mostre temporanee: oggi si parla dei “Bagni di Nocera” e di Felice Bisleri, il primo che portò a Nocera il commercio di acqua, inventando anche il contorno di comunicazione e marketing. C’è poi lo spazio dedicato alla mappatura delle fontane e dei fontanili del territorio. Ultimo piano anche con un’aula conferenze per ospitare tutti i convegni che si occuperanno del settore.
“Non sarà un semplice museo”
Dopo i ringraziamenti di rito, in primis ai volontari de L’Arengo, il sindaco Caparvi è entrato nello specifico: “I due elementi raccontati qui sono elementi identitari. Questo però – ha detto – non è uno spazio per celebrare il passato di grandi fasti. Vuole essere uno spazio in cui volgiamo lo sguardo sul passato per un indirizzo verso il futuro. Per capire come questi beni che abbiamo, possano incidente nella nostra quotidianità. La struttura arricchisce il patrimonio, ma vogliamo intenderlo come centro studi, con un dinamismo di approfondimento continuo e costante. Anche per questo c’è un accordo quadro con l’Università per gli stranieri per portare summer School a Nocera, individuando in questo palazzo la sede”. Per Caparvi il Centro di documentazione “rende fruibile le nostre unicità”.
Gli obiettivi dell’associazione
Il presidente dell’associazione, Andrea Iaccarino, ha raccontato il percorso: “Il nostro gruppo nasce nel 2008 e nel tempo siamo riusciti a fare tante iniziative di qualità. Nel 2018 abbiamo capito che avevamo bisogno di andare oltre. Riflettendo, ci siamo detti che siamo ‘Città delle acque’ ma non sappiamo dove sia quest’acqua e lo stesso marchio non ha gran significato. Ecco che siamo arrivati a questo punto. Ora ci proponiamo anche di creare una piccola biblioteca sull’acqua, raccogliere tesi e mettere tutto in rete. Vorremmo esplorare il mondo culturale europeo e realizzare mostre non solo per i nocerini“.