Spoleto

Niente cardiologo di notte all’ospedale di Spoleto, muore 70enne | Accertamenti Usl, parla De Fino

Saranno gli accertamenti interni dell’Usl, ma probabilmente anche quelli della magistratura, a chiarire i contorni di quanto accaduto la scorsa settimana all’ospedale di Spoleto, dove una persona è morta dopo essere stata colpita da un infarto. A riportare l’accaduto è un articolo del Messaggero in edicola oggi.

A perdere la vita un uomo di circa 70 anni (mentre una donna settantenne è morta nello stesso nosocomio in altre circostanze, qui l’articolo), che lo scorso fine settimana è arrivato al San Matteo degli Infermi accusando forti dolori al torace. I medici hanno quindi accertato che il paziente aveva un infarto in corso, un cosiddetto infarto non stemi vale a dire con un quadro clinico meno grave rispetto a quello “stemi“. Ovviamente, però, trattandosi di un delicato problema al cuore, era necessario l’intervento di un cardiologo. Che all’ospedale di Spoleto, tuttavia, di notte – come tristemente noto – non c’è. Per questo l’équipe del San Matteo degli Infermi si sarebbe attivata per il trasferimento al San Giovanni Battista di Foligno, inutilmente. Dal nosocomio folignate, infatti, non sarebbe arrivata la disponibilità ad accogliere il paziente, che nel frattempo è purtroppo deceduto.

Una vicenda che, oltre a provocare dolore tra i familiari dell’uomo, ha generato frustrazione anche tra il personale ospedaliero spoletino, che in una dura lettera ai vertici dell’azienda sanitaria avrebbe lamentato problemi di coordinamento nella gestione dell’integrazione tra gli ospedali di Spoleto e Foligno.

Governatrice Tesei chiede indagine interna all’Usl su decesso all’ospedale di Spoleto

Sulla vicenda interviene nella tarda mattinata di giovedì anche la governatrice regionale Donatella Tesei.

In merito alla notizia diffusa dagli organi di stampa di una persona deceduta la scorsa settimana all’ospedale di Spoleto, – si legge in una nota – la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha chiesto ai vertici regionali della Sanità di attivare tutte le forme di indagine interna previste dalla legge al fine di ricostruire celermente quanto accaduto ed individuare eventuali responsabilità e, nel caso di accertate inadempienze, adottare immediatamente i provvedimenti conseguenti”.


Paziente morto all’ospedale di Spoleto, L’intervento del sindaco Sisti: “Risposte subito o pronto a portare cittadini in piazza”


Attivata indagine interna Usl, la prima ricostruzione della vicenda

Di seguito la nota diffusa dal direttore generale dell’Usl Umbria 2 Massimo De Fino nel pomeriggio di giovedì.

In riferimento all’articolo apparso in data odierna su un organo di informazione dal titolo “Infarto lieve per essere trasferito“ – paziente muore, la direzione della USL Umbria 2 comunica di aver attivato una indagine interna per verificare quanto accaduto il giorno 23 febbraio 2023. Al momento non vi è stato alcun interessamento della magistratura da parte dei familiari, almeno a quanto risulta, e comunque da una prima sommaria indagine il paziente è giunto al Pronto Soccorso di Spoleto per riferito dolore toracico/epigastrico da quattro giorni. Il personale del 118 sin dal primo momento su ambulanza ha praticato un primo ECG che non ha diagnosticato alcun infarto in atto, e durante la permanenza è stato preso in carico dal cardiologo presente a Spoleto fino alle ore 22,00, che ha effettuato tutti gli esami di rito, negativi, e il paziente è stato monitorato di seguito e consultati sia i Cardiologi di Foligno che la UTIC della Azienda Ospedaliera di Terni in seguito ad aumento “aspecifico“ della troponina, che valutando l’ECG, hanno stabilito che non vi era indicazione a ricovero urgente presso reparto specialistico”.

Insieme per Spoleto: “Progetto terzo polo non garantisce cure”

Sulla vicenda arriva la presa di posizione del gruppo consiliare Insieme per Spoleto di Giancarlo Cintioli e Paolo Piccioni. Di seguito la nota.

La notizia di un uomo di 70 anni deceduto dopo essersi recato al Pronto Soccorso di Spoleto per forti dolori al torace nelle ore in cui a Spoleto non c’è il cardiologo e che non è stato possibile trasferire a Foligno poiché il personale del San Giovanni Battista di Foligno era oberato di lavoro, è una cosa indegna per un Paese civile. Non è possibile, non è giusto e non è accettabile morire senza la possibilità di essere curati adeguatamente. Il fatto riportato dai quotidiani locali altro non è che lo specchio di una sanità pubblica allo stremo, che non funziona e che non può funzionare così com’è organizzata. Questo progetto di terzo polo ospedaliero non solo mortifica la città di Spoleto ma non garantisce ai cittadini l’accesso alle cure, solennemente scritto nella Costruzione repubblicana. La carenza di importanti figure professionali come ad esempio quella quella del cardiologo non può rendere funzionale alcun ospedale, tantomeno un ospedale classificato ospedale di emergenza urgenza. Se è vero che la sanità è materia di competenza esclusiva delle regioni, è altrettanto vero che il sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Eppure il Sindaco di Spoleto ha più volte dichiarato di essere “soddisfatto all’80%” di questo progetto di terzo polo ospedaliero fatto dalla Giunta Regionale e la sua maggioranza rifiuta sistematicamente il confronto in aula si questo tema. Cos’altro deve accadere per poter affrontare questo problema, cos’altro deve succedere per cercare di trovare una soluzione al mal funzionamento della sanità nel nostro territorio? Il tema è troppo serio per essere trattato con sufficienza, la tutela della salute dei cittadini non può e non deve essere affrontata con un’alzata di spalle e con spirito di tifoseria. Nell’esprimere vicinanza ai familiari del deceduto e solidarietà al personale ospedaliero di Spoleto che tra mille difficoltà cerca di fare il proprio lavoro crediamo che il Sindaco, la sua Giunta e la sua maggioranza debbano cambiare il loro atteggiamento di fronte a questo enorme problema, smettendo di scappare dalle responsabilità che gli sono state affidate dall’elettorato. In caso contrario farebbero bene a dimettersi”.

Il Movimento 5 stelle: “Senza cardiologia h24 non esiste ospedale”

Dura la presa di posizione del Movimento 5 stelle umbro, con un comunicato a firma della deputata Emma Pavanelli, del consigliere regionale Thomas De Luca, dell’assessore comunale Agnese Protasi e dei consiglieri comunali Samuele Bonanni ed Enrico Morganti:

A Spoleto una persona di 70 anni è morta dopo essere arrivata con un infarto all’ospedale perché non era disponibile il cardiologo, nonostante il San Matteo degli infermi sia almeno sulla carta un Dea di Primo livello. Quanto accaduto è semplicemente inqualificabile. Non entriamo ovviamente nel merito di questioni mediche, ma è evidente che senza una guardia cardiologica h24 non può esistere alcun ospedale. Che se ne dica, senza cardiologo h24 non esiste Terzo Polo, non esiste la garanzia di una salute come fondamentale diritto per i cittadini del territorio. E questo episodio lo testimonia. Non ci fidiamo della visione della Regione sulla sanità in Umbria, sempre più devastata e disastrata. Ma ci siamo detti disponibili a un confronto sul tema del Terzo Polo ospedaliero, consapevoli che per mantenere aperti i nostri nosocomi serve creare sinergia con Foligno e la Valnerina. Sul diritto alla salute dei cittadini il MoVimento 5 Stelle non arretrerà di un millimetro. Regione ed Asl non hanno più scuse: rimanere senza cardiologia h24 è semplicemente inaccettabile. Il tempo delle attese e dei “faremo” è scaduto”. Su quanto accaduto il consigliere regionale Thomas De Luca presenterà un’interrogazione nella prossima seduta del consiglio regionale.

Meloni (Pd): “Secondo evento simile in pochi giorni in Umbria”

“Apprendiamo con profonda preoccupazione la notizia del decesso dell’uomo rimpallato tra Foligno e Spoleto per la mancanza dello specialista. Constatiamo anche che la presidente della Regione, Donatella Tesei, abbia chiesto ai vertici regionali di attivare tutte le forme di indagine interna previste dalla legge, al fine di ricostruire celermente quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità. Quello che ci amareggia è però che l’intervento della Regione arrivi sempre dopo un’emergenza”. Così la capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, Simona Meloni (Pd), che aggiunge come si sia in presenza di un “secondo evento simile, dopo pochi giorni. Era circa un mese fa quando una signora di Piegaro, è stata fatta scendere dall’ambulanza in un’area di servizio, dopo che le era stato tolto l’ago dal braccio e collarino. In quest’ultimo caso, l’assessore Coletto ci rispose che tutto si era svolto secondo regola e che avrebbero ricercato eventuali responsabilità. Anche oggi, per la seconda volta in poco tempo, ci troviamo ancora a chiedere approfondimenti a posteriori rispetto ad eventi tragici. È il momento di un cambio di passo, perché situazioni di questo tipo non sono più tollerabili”.

La presa di posizione di Piccolotti: “Vicenda kafkiana”

La deputata per Alleanza Verdi e Sinistra Elisabetta Piccolotti parla invece di “Un cortocircuito di burocrazia, carenza di personale e di presidi territoriali hanno portato alla morte del settantenne colpito da infarto all’ospedale di Spoleto. Una vicenda kafkiana che rivela in tutta la sua drammaticità lo svuotamento della sanità umbra, privata negli anni di risorse, strutture e professionalità. Mentre la Presidente Tesei passa da anni il suo tempo a recitare il mantra del ‘va tutto bene’, convincendo ormai soltanto se stessa, gli umbri continuano a soffrire e veder negato il diritto alla salute. Invertire la rotta e farlo subito, ne va della vita e della morte di cittadine e cittadini”.

(articolo in aggiornamento)