I lavori di ristrutturazione erano iniziati nel 2021 ma ad oggi – a 4 anni di distanza –, l’asilo nido “La Coccinella” di San Pio, a Città di Castello, non ha ancora riaperto e il cantiere è ovviamente fermo.
La questione, pochi giorni fa, è tornata per la terza volta al centro del Consiglio comunale, dove a settembre 2024 era stata annunciata la ripresa delle opere a ottobre e la fine delle stesse entro gennaio 2025. Ma tutto ciò – siamo a metà marzo – non è accaduto. Ad oggi, infatti, le famiglie sono costrette a portare i loro figli nelle sale della Parrocchia Madonna del Latte, scelta come sede temporanea, davanti alla quale è stata pure vandalizzata l’area verde dei bambini, al momento neanche più accessibile.
“Problemi con impresa appaltatrice”
Questi e altri disagi sono stati riferiti in aula anche dal consigliere Tommaso Campagni (Fi), che ha chiesto alla giunta lo stato dell’arte dell’opera, i tempi certi di fine realizzazione e l’ammontare definitivo dei costi sostenuti dall’amministrazione comunale. A rispondere è stato l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Carletti sottolineando come “i lavori, pur essendo praticamente finiti – completati al 95,7% – si trovino in una fase di stallo a causa di problematiche con l’impresa appaltatrice“.
Carletti ha poi riconosciuto il ritardo accumulato, spiegando che il cantiere aveva anche subito l’impatto dell’aumento dei prezzi e come sia ora “prioritario terminare i lavori per evitare ulteriori costi per l’amministrazione“. Tuttavia, la situazione si complica ulteriormente poiché “l’impresa incaricata si rifiuta di eseguire alcune lavorazioni previste nella seconda variante del progetto, ritenendo l’importo superiore ai limiti contrattuali. Questa incertezza potrebbe portare ad un contenzioso con l’appaltatore, sul quale il Comune ha già avviato una consulenza legale“.
Mancano 2 mesi di lavori ma impasse rende tempistiche incerte
Per completare l’intervento edilizio sul fabbricato servono la posa dei pavimenti in laminato, rivestimenti e servizi igienici, installazione di infissi interni ed esterni, cablaggio impianto elettrico e installazione di terminali termici e sanitari. In condizioni normali, queste operazioni richiederebbero circa 7 settimane di lavoro continuativo ma “il contesto attuale rende difficile fornire una tempistica certa – ha fatto sapere l’assessore – L’amministrazione starebbe infatti valutando se insistere nel negoziato con l’impresa per salvaguardare le economie di gara oppure se sia più conveniente affidare il completamento dell’opera ad un’altra ditta“.
Le spese (in più) del Comune
Oltre al tema dei ritardi “epici”, l’interrogazione ha riguardato anche l’ammontare complessivo dei costi sostenuti dall’amministrazione comunale. Dallo stanziamento iniziale di 740.000 euro (684mila da contributo Ministeriale), incrementato successivamente a 920.000 euro, “risulta già spesa dal Comune una somma di 409.669 euro“, tra cui 40.800 euro solo per l’affitto della sede temporanea del nido alla Madonna del Latte. Inoltre, la questione dell’area verde vandalizzata resta aperta: il Comune aveva già stipulato una convenzione per l’utilizzo di una palestra vicina, ma resta da capire se sarà possibile recuperare lo spazio originario per i bambini.
L’assessore Carletti ha infine espresso il rammarico per la situazione e ha ribadito l’impegno dell’amministrazione a concludere i lavori nel minor tempo possibile. Il nodo cruciale resta la gestione del contratto con l’appaltatore, ma la volontà politica è quella di garantire il rientro dei bambini nel nuovo asilo senza ulteriori ritardi.