Sulla situazione della Nestlè-Perugina l’attenzione va mantenuta alta. Non solo: il Comune di Perugia si schiera contro il ridimensionamento dello stabilimento e i licenziamenti. A votarlo all’unanimità è stata la Commissione Cultura di Palazzo dei Priori, riunitasi ieri pomeriggio. L’atto all’ordine del giorno era già stato discusso in commissione lo scorso 25 novembre, ma la votazione era stata rinviata, quando si era reso necessario un altro confronto tra amministrazione comunale e le RSU aziendali.
Una partita tutta da giocare – E sono stati proprio i rappresentanti sindacali, con Luca Turcheria della Cgil in prima fila, a ricordare oggi a Palazzo dei Priori che i contratti di solidarietà stipulati nel 2014 sono in scadenza al prossimo agosto 2016. La partita vera e propria si giocherà a partire dal prossimo 2 marzo, quando azienda e sindacati si incontreranno nuovamente in Confindustria per conoscere la controproposta di Nestlè rispetto al piano industriale presentato a suo tempo dalle RSU. “La Perugina è un’azienda dolciaria – ha precisato Turcheria – e se è vero che il suo core business è il cioccolato e che, tra tutti i prodotti, il brand Bacio è sicuramente quello da sviluppare per rilanciare San Sisto, dall’altro non dimentichiamo che il cioccolato è un prodotto stagionale che non può rappresentare l’unica risposta alla crisi dello stabilimento. Vanno rafforzati anche confiserie, pasticceria e caramelle, che attualmente vengono prodotti nello stabilimento, per poter contrastare la stagionalità del cioccolato.” Al coro si è aggiunta anche la sindacalista Simona Marchesi, per la quale sono necessarie azioni nuove, all’avanguardia come innovativo è stato il piano industriale proposto dalle stesse rsu, azioni che tengano conto del fatto che “Perugina è Perugia, un messaggio forte che gira il mondo”. Dalla Cisl invece un dubbio: è davvero la Nestlé l’azienda giusta per sviluppare la Perugina. La multinazionale, secondo il sindacato, è disinteressata a investire e a potenziare altri comparti dell’azienda come la pasticceria e le caramelle, concentrando su san Sito solo il cioccolato.
Al termine degli interventi dei rappresentati sindacali ha preso la parola l’assessore allo sviluppo economico Michele Fioroni che ha ribadito come l’amministrazione Romizi ponga grandissima attenzione e senso di responsabilità nel seguire da vicino la vicenda Nestlé Perugina. Fioroni ha tenuto anche a sottolineare la continua e costante interazione tra il Comune di Perugia e la Regione dell’Umbria, compatte nel voler dialogare con chi intende investire nello sviluppo del territorio ed ha invitato ad attendere il 2 marzo per poi valutare con lucidità le proposte di Nestlé.
Dai consiglieri sono poi giunte opinioni in parte contrastanti, che non hanno comunque bloccato l’odg verso il voto unanime. Per Pietrelli, del Movimento 5 Stelle, invece, non si può più aspettare, contrariamente a quanto detto dall’assessore perché c’è già un odg del consiglio votato il 19 gennaio dello scorso anno ed è arrivato il momento che il comune faccia sentire forte la propria voce. Proprio a Pietrelli ha replicato l’assessore, invitando a non fare polemica sulla vicenda e ricordando che da quell’odg del 2015 molte cose si sono mosse, dal tavolo presso il Ministero agli incontri continui con la Regione, alle verifiche costanti sui dati di mercato, facendo prevalere il senso di responsabilità ma tenendo anche conto sempre della presenza di un tavolo delle relazioni industriali avviato.
Anche il capogruppo dei Socialisti Riformisti Arcudi è intervenuto nel dibattito per ribadire, partendo dalla situazione in discussione, ma ricordando anche il caso di Sipa-Saba, che non si può più permettere alle multinazionali di non investire sul territorio. Al contrario, le grandi aziende straniere devono avere una responsabilità sociale sul territorio. Anche Arcudi ha invitato il Sindaco di Perugia ad assumere un ruolo forte in questa vicenda. Se Perari si è detto critico nei confronti delle istituzioni che hanno favorito, nella metà degli anni Ottanta, il passaggio dell’azienda a De Benedetti, un passaggio di carattere speculativo che ebbe il benestare delle istituzioni locali, il consigliere di NCD Emanuele Scarponi ha voluto ricordare come già anni indietro la Nestlé avesse manifestato l’intenzione di concentrare a San Sisto la sola produzione di cioccolato e del Bacio in particolare. “Adesso ci troviamo a gestire un’emergenza – ha concluso – per cui, se è vero che va fatto tutto il possibile da parte delle istituzioni per salvare l’azienda e i posti di lavoro, dobbiamo pur essere consapevoli che stiamo gestendo un’emergenza. Il problema avrebbe dovuto essere affrontato anni addietro, quando ci sarebbe stata la possibilità di agire con prospettive future diverse.”
Per il consigliere M5S Giaffreda, infine, non bisogna dimenticare che “l’unica risorsa che possiamo mettere in campo quando si ha a che fare con una multinazionale che sposta fabbriche e lavoratori come pedine del Risiko è il territorio, che si muova compatto e unito.” Al termine del dibattito la consigliera di Forza Italia Claudia Luciani ha invitato il consigliere Bori ad apportare alcuni emendamenti al testo dell’odg, anche alla luce dei vari step della vicenda che ci sono stati nel frattempo e a farne un odg dell’intera commissione. Data l’accettazione della proposta da parte del proponente, la commissione ha votato all’unanimità l’atto emendato come detto.
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