I carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale e un funzionario della Soprintendenza di Arezzo hanno fugato ogni dubbio, rimane solo da capire come sia finita nel fiume
Alla fine non si tratterebbe di una spada antica – tra l’altro tale e quale ad un gladio romano (lama in acciaio ed elsa in legno) – ma di una semplice replica, anche se di ottima fattura.
Il ritrovamento dell'”arma” era avvenuto giorni fa, da parte di un cittadino di Pieve Santo Stefano (Ar), lungo le sponde del Tevere. La presunta spada era poi stata consegnata e presa in custodia dal sindaco Claudio Marcelli, che stamattina (26 maggio) ha ricevuto in Comune i carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale e un funzionario della Soprintendenza di Arezzo per fare chiarezza.
Agli esperti è bastato poco: già dopo una prima fugace analisi si è infatti capito che si trattava di una copia ben fatta di una spada di epoca romana. Sembra pure evidente che l’arma non si sia danneggiata o rovinata abbastanza a contatto con l’acqua: cosa che potrebbe far intuire una caduta alquanto “recente” nel fiume. Resta ancora da chiarire, comunque, come questa sia finita nel Tevere.