“Rispetto alla scioccante vicenda di Aldo Bianzino apprendiamo con soddisfazione le dichiarazioni del sottosegretario Manconi che esclude pericoli di insabbiamento: abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura e nella sua opera di accertamento della verità”. Lo afferma il capogruppo regionale di Rifondazione comunista Stefano Vinti secondo cui visto che “tre detenuti affermerebbero che Aldo per ben tre volte avrebbe chiesto aiuto senza riceverlo, occorre accertare le eventuali responsabilità di chi ha coperto una verità che stenta a venire a galla in una vicenda dai contorni ancora molto oscuri”. “Il carcere – continua Vinti – è ancora oggi una realtà chiusa e la chiusura aumenta quando succede un fatto grave come quello di un decesso. Servono invece informazione e trasparenza dei percorsi di cambiamento della cultura penitenziaria. Non possiamo accettare l'idea per cui la vita dei detenuti sembra valere di meno: una normalità assurda da respingere con forza, anche attraverso l'elezione nella nostra regione del garante delle carceri”. “Purtroppo però – conclude il consigliere regionale – la situazione dentro le carceri ristagna. Si fatica a muovere una situazione che risente pesantemente del clima che si è creato nella società: un clima fatto di una continua e insensata invocazione a punire qualsiasi reato con la galera, impedendo nel contempo il corretto funzionamento del sistema giudiziario con l'unico risultato di riempire ancora di più le carceri. Per questo Rifondazione comunista sosterrà tutte le iniziative istituzionali e della società civile che chiedono la verità sulla morte di Aldo Bianzino”.
NESSUN INSABBIAMENTO PER L A MORTE DI ALDO BIANZINO
Sab, 03/11/2007 - 08:39