Circa il 15% dei pazienti sottoposti a controllo ha ricevuto una diagnosi di patologia renale fino a quel momento sconosciuta
Un’importante giornata dedicata alla salute renale ha visto una straordinaria partecipazione popolare in diverse località dell’Umbria. L’iniziativa “Nefrologie Aperte”, organizzata dall’Azienda Usl Umbria 2 in occasione della Giornata Mondiale del Rene, ha coinvolto le città di Spoleto, Foligno e Orvieto, offrendo alla popolazione screening nefrologici completamente gratuiti.
Il risultato più significativo emerso durante la giornata, come evidenziato dalla dottoressa Paola Vittoria Santirosi, direttore della struttura complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Usl Umbria 2, è che circa il 15% dei pazienti sottoposti a controllo ha ricevuto una diagnosi di patologia renale fino a quel momento sconosciuta. Un dato che conferma l’importanza cruciale di queste iniziative di prevenzione.
Strategie di prevenzione e intervento precoce
Secondo il dottor Piero Carsili e il dottor Nando Scarpelli, manager sanitari dell’Azienda Usl Umbria 2, data la costante e progressiva crescita dell’incidenza e della prevalenza dell’insufficienza renale cronica, è fondamentale individuare precocemente i soggetti a rischio e quelli con iniziale malattia renale. Questo approccio strategico mira a prevenirne l’evoluzione e le sue complicanze. Gli obiettivi strategici della giornata “Nefrologie Aperte” sono stati molteplici: sensibilizzare la popolazione sull’importanza della salute renale, promuovere la prevenzione delle malattie renali, effettuare screening per la diagnosi precoce, contrastare la crescente incidenza dell’insufficienza renale cronica attraverso l’individuazione precoce dei soggetti a rischio, prevenire l’evoluzione e le complicanze della malattia renale attraverso interventi tempestivi.
Collaborazione tra istituzioni e impatto sulla comunità
L’iniziativa ha ricevuto il pieno supporto delle istituzioni locali, con la partecipazione dei sindaci di Spoleto, Andrea Sisti, e di Orvieto, Roberta Tardani, oltre ai direttori degli ospedali coinvolti e agli esponenti regionali dell’ANED (Associazione Nazionale Emodializzati). Una sinergia tra istituzioni, strutture sanitarie e associazioni che testimonia l’impegno collettivo verso la promozione della salute pubblica e il rafforzamento della collaborazione per la tutela dei cittadini.