Gubbio e Gualdo

Dalla nebbia emergono colline “distorte”, è opera della ‘Fata Morgana’

Fra le tante cose eccezionali e davvero rare accadute in questi giorni ce n’è una particolarmente insolita, dal nome alquanto evocativo: una Fata Morgana.

A far notare il fenomeno, riscontrato proprio il 1° gennaio 2022, è stata la Stazione Meteorologica di Palazzo Mancinelli (Gualdo Tadino): una “Fata Morgana” è un effetto ottico, una sorta di miraggio, a causa del quale gli oggetti (in questo caso dei rilievi collinari) posti dietro l’orizzonte appaiono al di sopra di esso, anche distorti.

Una Fata Morgana – spiegano dalla Stazione gualdese – nasce dall’unione del miraggio inverso (per capirci quello che si vede sulla strada arroventata d’estate, quando sembra bagnata) e diretto (quello che ci fa intravedere le coste della Croazia, in realtà sotto l’orizzonte, dalle coste marchigiane). Nel caso di Capodanno, in una situazione fortemente anticiclonica, si è verificata una poderosa inversione termica con diverse altre irregolarità (tra cui uno strato di omotermia di almeno 400 metri di spessore). In questo contesto, guardando verso nord da Serrasanta o da Valsorda, è stato possibile osservare un sistema collinare molto lontano, interrotto (vedi frecce) in più punti”.

Foto scattata dal Monte Catria

Come si può vedere dalla foto scattata dal Monte Catria, il sistema collinare oggetto del miraggio è molto lontano e risulta all’orizzonte molto più a nord di Gualdo Tadino: da Valsorda, insomma, non avrebbe dovuto essere visibile. Ma poiché l’aria al di sopra dello strato di nebbia ha presentato una forte inversione termica, in aumento di temperatura con la quota, i raggi luminosi diretti sopra l’osservatore sono stati rifratti e deviati verso il basso, per cui i rilievi collinari sono apparsi all’orizzonte, anche se in realtà ne erano al di sotto. In più alcuni si sono manifestati “distorti” e in alcune sezioni o vi era un miraggio inverso oppure non si è verificata per nulla la Fata Morgana, con l’immagine della collina lontana che non è stata rifratta (restando così sotto l’orizzonte).

Sotto, nella foto di Massimiliano Rapaccioli (postata dalla Stazione di Palazzo Mancinelli) si può notare come nel punto 1, addirittura, la Fata Morgana vada a sovrapporsi all’immagine della collina reale, che sbuca dalla nebbia, mentre nei punti 2 e 3, ci sono immagini ribaltate dello stesso rilievo, che già di per sé è un miraggio.

Nella foto dei metereologi (sotto), scattata da Valsorda, non è evidente alcun ribaltamento della collina, ma si capisce bene che l’ultimo tratto di orizzonte è in realtà un miraggio che, in certi punti (come si vede dalle frecce precedenti), non sussiste.

Si tratta di un fenomeno davvero rarissimo, perché per potersi verificare ha bisogno non solo di una poderosa inversione termica ma anche di alcune altre anomalie termiche fra l’osservatore e l’oggetto (una di queste, come detto, può essere stata lo spesso strato di omotermia all’interno del quale si sono mossi i raggi luminosi).