Arrembaggi pirateschi e miseri naufragi, continua l’indecifrabile campionato della Ternana che a Cesena prende 4 schiaffi che lasceranno il segno. Peccati di presunzione, come ha dichiarato Breda a fine partita, o sbagliato approccio al match, il verdetto del campo è inappellabile: i rossoverdi non sono squadra.
Allergica ai pareggi, alla Ternana mancano quei punti che di solito si conquistano con il carattere, il sacrificio e il sudore, a testimonianza che tutto è lasciato alla giornata di grazia o negativa dei singoli; e l’altalena di vittorie e sconfitte continua.
Ma le brutte notizie non finiscono qui. Oltre che con le ossa rotte, i rossoverdi escono dal “Manuzzi” di Cesena con l’infortunio di Avenatti e con Ceravolo indisponibile, anche se convocato, la Ternana finisce la gara con Grossi e Meccariello di punta. Un’alchimia che si è resa necessaria per le tante defezioni in casa rossoverde, che non possono però diventare un alibi per la squadra e per le distrazioni che puntualmente vengono punite dagli avversari.
Così già al 7’ il Cesena passa in vantaggio con Rosseti, lanciato dalla propria difesa da Magnusson, che infila i due centrali, Gonzalez e Valjent, battendo poi Mazzoni. Al 17’ prova a rispondere Avenatti, ma Gomis, oggi in formato super, nega il gol dall’uruguagio. L’estremo difensore del Cesena si ripete ancora al 27’, sempre su Avenatti, mettendo i pugni su una conclusione improvvisa dell’attaccante ospite dopo una svirgolata di Magnusson.
Al 39’ Falletti, il giocatore del momento in casa rossoverde, prova una serpentina delle sue, ma Gomis vola all’altezza dell’incrocio dei pali per togliere la palla dal set.
Nella ripresa Avenatti resta negli spogliatoi per infortunio e Grossi va ad agire da prima punta. La Ternana soffre sugli esterni, dove Furlan è in giornata no. Il Cesena si riaffaccia in avanti al 22’ con Kone che spara alto da buona posizione dopo un bel recupero di Kessie. Risponde la Ternana due minuti dopo con Grossi che, dopo un’azione confusa nella quale entrano anche Falletti e Busellato, tira su Gomis.
Al 30’ seconda disattenzione difensiva, questa volta di Vitale, e secondo gol subito dalla Ternana; Garritano e Ragusa confezionano l’azione che Kessie trasforma in rete. La Ternana sbanda e al 33’ arriva il terzo gol del Cesena: angolo di Sensi e Caldara batte Mazzoni di testa. Mister Breda, al 35’, prova il cambio della disperazione, inserendo Meccariello come punta centrale. Lo stesso difensore sfiora il gol appena entrato con un gran tiro da fuori. Al 48’ Sensi mette il punto esclamativo sulla vittoria dei padroni di casa: punizione da fuori e barriera bucata, per il 4 a 0 che chiude una partita da incubo per la Ternana. Il Cesena invece si rilancia in zona playoff.
In rossoverdi dovranno ora fare i conti con l’amministratore unico Simone Longarini, che alla vigilia della trasferta di Cesena ha avuto la sciagurata idea di indire una conferenza stampa nella quale ha minacciato addirittura di lasciare il timone qualora non fossero arrivati i risultati da lui attesi. E il tutto dopo la bella vittoria casalinga contro il Como per 4 a 0. Già in passato il numero uno di Via Aleardi non aveva dato prova di saper trovare il momento giusto per parlare o rilasciare certe affermazioni che innescano meccanismi che non possono non pesare sulle prestazioni dei giocatori, e logorare un rapporto con la piazza che è sempre stato turbolento. Forse il giovane Longarini pecca di ingenuità e scarsa esperienza nel mondo del calcio. La sua buona volontà nel voler essere un presidente vicino alla squadra, finisce spesso per produrre effetti negativi; stare vicino alla squadra non vuole dire farne il bene, se la vicinanza significa vestire i panni del manager, capacità nella quale Longarini eccelle, e dirigere i lavori dall’alto senza confrontarsi con la realtà dei fatti. Benissimo le ‘operazioni simpatia’ per cercare di ricucire lo strappo con la tifoseria, ma forse Longarini è mal consigliato dagli uomini del suo entourage.
Per vocazione e per tradizione, il pubblico del “Liberati” si conquista con squadre ‘operaie’, non con giocatori ‘in giacca e cravatta’; con il sacrificio, il sudore, l’agonismo, piuttosto che con una fredda amministrazione di tipo aziendale della società. Affidare le comunicazioni a brevi note ufficiali consultabili sul sito della società, rinunciare al contraddittorio, al confronto, creare un’organigramma societario piramidale con uomini ‘distanti’ dalla città, non sono atteggiamenti costruttivi per chi vuole riconquistare l’amore di una città che si sente tradita da decenni. Vedremo dunque se ora ci saranno ripercussioni sulla panchina di Breda, che, per coerenza, dovrebbe rischiare l’esonero. Forse, tempo fa, Domenico Toscano aveva capito che c’era un’aria poco salubre intorno alla sua persona, e, al di là del giudizio sul suo gioco, da galantuomo, ha tolto il disturbo; senza sbattere la porta.
CESENA – TERNANA 4-0
CESENA (4-3-3): Gomis; Perico, Caldara, Magnusson, Renzetti; Tabanelli (15′ st Kessie), Sensi, Kone (35′ st Valzania), Molina (10′ st Garritano), Rosseti, Ragusa. In panchina: Agliardi, Cascione, Lucchini, Succi, Moncini, De Col. Allenatore: Drago.
TERNANA (4-2-3-1): Mazzoni; Zanon, Valjent, Gonzalez, Vitale; Coppola (16′ st Palumbo), Busellato; Belloni (34′ st Meccariello), Falletti, Furlan; Avenatti (1′ st Grossi). In panchina: Sala, Masi, Ceravolo, Zampa, Lo Porto, Monteleone. Allenatore: Breda.
ARBITRO: Saia di Palermo (assistenti Bellutti e Fiore)
RETI: 7′ pt Rosseti, 30′ st Kessie, 33′ st Caldara, 48′ st Sensi
© Riproduzione riservata