Gianni Morandi che canta Bianco Natale. Si chiude così, e con l’accensione dell’albero, l’evento di apertura del Natale di Francesco, iniziativa con cui per circa un mese la natività inventata dal Poverello di Assisi rivive negli affreschi di Giotto proiettati sulla facciata della Basilica Superiore di San Francesco. L’iniziativa è stata anche l’occasione per omaggiare il prezioso lavoro degli operatori sanitari svolto durante la pandemia covid19. Per l’occasione, infatti, è stata posta, nel Presepe a grandezza naturale, una statua raffigurante un’infermiera. Assisi diventerà inoltre un vero presepe a cielo aperto, con una vera natività – composta da 50 pastori che riproporranno la Natività e l’Annunciazione – che attraversa le piazze e le strade della città di Assisi da parte a parte per trasformarla in una nuova Betlemme. Il cantante, avvistato a Spello già nel pomeriggio, è stato la guest star a sorpresa delle celebrazioni, dopo aver già partecipato a giugno a Con il cuore. (Continua dopo le foto della Rivista San Francesco)
Ogni 30 minuti, dalle 17 alle 22, il presepe nella piazza superiore di San Francesco verrà spento per lasciare spazio ad un video mapping sulla facciata della Basilica Superiore che permetterà allo spettatore di vedere l’interno del Complesso Monumentale, con i suoi affreschi, e immergersi in una narrazione evocativa del Natale di san Francesco. Grazie ad un gioco di luci, con il Natale di Francesco verranno illuminati, con colori particolari, alcuni edifici simbolo della città visibili dalla valle: Basilica san Francesco, Basilica santa Chiara, Rocca Maggiore, Rocca Minore, Monte Frumentario, Torre Civica della piazza del Comune e Cattedrale di San Rufino. Ci sarà, inoltre, un’illuminazione scenografica delle strade che uniscono la Basilica di San Francesco a la Cattedrale. Sarà un Natale speciale, visibile su ilnataledifrancesco.it visto che per molti sarà impossibile venire ad Assisi. “Quest’anno abbiamo voluto realizzare un presepe molto particolare – ha dichiarato il Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni – in cui mettere in rilievo la bellezza dell’arte di Giotto e renderla plastica e immersiva. La tradizione di questa solennità dell’Immacolata, da noi particolarmente sentita, si è via via articolata e consolidata e accanto alla celebrazione eucaristica, seguita dall’esecuzione del maestoso canto del Tota Pulchra del nostro Padre Alessandro Borron, da parte della Cappella Musicale, esecuzione molto amata, soprattutto dai cittadini di Assisi, accanto a questo si è posta l’accensione dell’albero, evento di particolare risonanza. E oggi la bella novità dell’inaugurazione e benedizione di un particolarissimo presepe. Un presepe diffuso e immersivo, che avremo la possibilità di ammirare nella sua bellezza e luminosità”.
L’abete bianco di 13 metri è offerto dall’Assessorato all’Agricoltura e Foreste della Provincia autonoma di Trento. Addobbato con circa 40 mila luci a led, proviene da selvicoltura sostenibile della Valle dei Mocheni e per ogni pianta tagliata in queste aree viene reimpiantata immediatamente una nuova.
Prima dell’accensione, la messa celebrata dal cardinale Mauro Gambetti, ex Custode tornato ‘a casa’ anche se solo per poche ore: “Non possiamo restare timidamente chiusi nelle sacrestie o continuare a ripetere le solite cose; né possiamo preoccuparci di farci accettare da tutti, di raccogliere consensi, di non ricevere troppe critiche e di non perdere qualche privilegio… Per cui, è ovvio che è irrazionale stare ad aspettare che passi la piaga del Covid per ricominciare tutto come prima; questa piaga ci chiede di attivarci per cambiare stile di vita, per uscire dalla schiavitù dell’attuale sistema economico e rientrare nella via che conduce al Paradiso, la via della fraternità, dell’amore reciproco“. Le iniziative dell’8 dicembre del Sacro Convento, con il patrocinio di Regione Umbria e Città di Assisi, sono sostenute da Enel, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e da quella di Città di Castello. Il progetto è realizzato in collaborazione con Mario Cucinella Architects.