Narni Città Teatro, attesa per Saviano e Piovani - Tuttoggi.info

Narni Città Teatro, attesa per Saviano e Piovani

Redazione

Narni Città Teatro, attesa per Saviano e Piovani

Narni Città Teatro, la città diventa salotto di artisti internazionali. Tre giorni con 45 eventi e 100 artisti
Mar, 03/06/2025 - 12:18

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Al via Narni Città Teatro, hub di progetti culturali dal 4 all’8 giugno. 45 eventi per 100 artisti con iniziative, performance di arte, musica, danza e grandi spettacoli. Sacco, il direttore artistico: “A chi dice che con la cultura non si mangia, venite a Narni!“. “Il file rouge è “Giocare la vita”. Ogni anno che passa è un anno di resistenza perché un’azione culturale che nasce dal basso è sempre un atto di resistenza culturale. Quest’anno apriamo all’arte contemporanea, settore diretto da Antonella Liuzzi in cui c’è uno dei più importanti artisti d’Europa: Adrian Paci a cui abbiamo chiesto di creare un’opera d’arte a Narni e per Narni. Il protagonista è Narni poi la città e poi dopo il teatro. La nostra mission è creare una città spettacolo dove il cittadino è il protagonista”. Davide Sacco della direzione artistica di Narni città Teatro insieme a Francesco Montanari, spiega questo nuovo anno di Festival.

Narni teatro a cielo aperto

Siamo alla sesta edizione del festival che partirà con l’anteprima mercoledì 4 giugno con Alessandro Bergonzoni al Secci di Terni e da venerdì 6 a domenica 8 giugno a Narni, con una programmazione che sembra ogni anno fare un salto di qualità. Spettacoli di teatro, danza, musica, circo contemporaneo, una sezione dedicata a eventi extra-teatrali, tra cui dj-set, incontri e convegni che si svolgeranno in differenti luoghi di spettacolo. Ogni angolo del borgo di Narni diventerà un teatro a cielo aperto. Fra gli ospiti, Alessandro Bergonzoni, Roberto Saviano, Nicola Piovani, Concita De Gregorio, Patrizia Valduga, Compagnie des Quidams, Silvia Gallerano, Monica Nappo, Erica Mou il collettivo multidisciplinare finlandese WAUHAUS.

Saviano e Piovani tra gli ospiti

È un giocare la vita anche in maniera multietnica passando per la piccola orchestra dei popoli con 10 musicisti provenienti da 10 paesi diversi che suonano strumenti costruiti con i barconi provenienti dalla rotta del Mediterraneo e da Lampedusa, passando per la mostra fotografica con il progetto 3 ottobre creata con i cellulari di persone che hanno fatto quella tratta del dolore, poi ancora Concita De Gregorio, Andrea Pennacchi, Roberto Saviano, Nicola Piovani. E’ un Festival con progetti che partono dalle 5 del mattino fino alle 3 di notte, con 45 eventi per 100 artisti per 3 giorni, come ha spiegato a TO Davide Sacco, sottolineando l’aspetto partecipativo del teatro: “È una festa del teatro in cui il cittadino entra in una città dell’arte e costruisce il suo percorso artistico e culturale. Quello che vogliamo creare è una festa popolare delle culture e delle arti. Negli ultimi 5 anni stiamo cercando di creare Narni città della bellezza e della cultura”.

Narni salotto di artisti

Perché senza la cittadinanza e senza un pubblico l’arte non ha molto senso. “La nostra grande soddisfazione è vedere cittadini che credono in un progetto e una visione culturale. Narni in questi giorni si conferma un salotto di artisti: verrà fatto un meeting sull’editoria culturale con Filippo Dini direttore del Teatro Stabile del Veneto, Daniele Russo, direttore Teatro Bellini di Napoli, Valerio Santoro, direttore Teatro Biondo di Palermo, Tommaso Sacchi, Assessore alla cultura Comune di Milano, Tommaso Bori, Assessore alla cultura Regione Umbria. Da un lato abbiamo i professionisti che si incontrano a Narni, dall’altro ci sono i cittadini che credono che Narni diventi sempre di più un luogo dove le culture si incontrano, dove si può creare una propria città di bellezza”.

Narni diventa hub

I numeri e le sponsorizzazioni confermano tutto questo. “Le fatiche ci sono ma siamo molto fieri di poter trovare un Festival che conferma i numeri degli spettatori, di artisti che lo scelgono e che diventa sempre più internazionale. Narni Città Teatro porta 5000 persone in 3 giorni che sono numeri, perché l’arte è sempre una festa popolare. Ma anche la nostra stagione teatrale con la sua programmazione di un certo peso è ricca di novità e si conferma sempre più ricercata ed è diventata una delle programmazioni più interessanti d’Italia. Siamo stati gli unici in Umbria ad aver portato Milo Rau, Theodoros Terzopoulos abbiamo un’offerta internazionale reale, grandi nomi che spesso non vedi in Italia, facciamo occupare il teatro dai cittadini con un progetto di occupazione cittadina, abbiamo creato l’unico teatro d’Europa completamente a energie rinnovabili e itinerante che è andato l’anno scorso in 5 paesi dell’Umbria. Narni è un hub, è un progetto, non ci fermeremo a sognare e punteremo sempre di più a portare non quello che è facile portare in Italia ma quello che è giusto portare in Italia, creando la casa della bellezza, dove entri, stacchi la tua vita e trovi l’arte in tutte le sue forme e se trovi l’arte trovi te stesso” continua il direttore artistico in questi giorni impegnato nella preparazione del Festival.

L’alba con Saviano

Progetto ambizioso e completamente nuovo è anche l’alba con Saviano. “Siamo molto felici, abbiamo rischiato su questo progetto inventato da noi. All’alba un artista parla di democrazia con l’obiettivo di farci svegliare “all’alba di un giorno nuovo” (cit.) in un paese più giusto e più democratico: è un manifesto non uno spettacolo e Saviano non porta uno spettacolo, così come il Festival non è una mera rassegna di spettacoli ma un luogo in cui si creano progetti di arte che prima non c’erano. Qui i progetti nascono e chi è lì li vede per la prima volta e forse non verranno più rivisti in Italia. La bellezza non torna spesso, l’innamoramento non torna spesso ma per vedere questo momento devi venire qui in quei 3 giorni e non è detto che lo rivedrai altrove. E’ un elemento della vita, se vuoi”.

Lavoro ed economia che ricadono sul territorio

Narni è diventato un centro di produzione a tutti gli effetti riconosciuto dal Ministero che porta economia e numeri: “Oltre il Festival e la stagione anche le produzioni creano lavoro sul territorio, ha un ciclo di economie sul territorio e crea eccellenze riconosciute. Stiamo trasformando un borgo in una grande realtà culturale. Il nostro teatro ha triplicato negli ultimi 2 anni gli abbonati con un pubblico educatissimo, c’è un coworking per studenti al primo piano, un jazz club, appartamenti per residenti di artisti. Il nostro è un teatro popolare. Nel nostro foyer ci sono mostre ogni mese, siamo spesso in overbooking, abbiamo abbassato la soglia anagrafica e abbiamo alzato il biglietto, abbiamo fatto capire insieme ai nostri spettatori il valore di uno spettacolo al pari di una cena e quindi non può diventare di nicchia”.

Una visione culturale

I numeri del direttore artistico sono cresciuti insieme agli sponsor e anche questo è un vanto perché al di là delle cifre dietro c’è una visione culturale: “E’ un vanto perché il teatro riesce a portare 150 mila euro di sponsorizzazioni private e anche questo vuol dire un’educazione al teatro da parte dei partner e fare capire che sponsorizzare non vuol dire fare carità alla cultura ma vuol dire essere partecipi della crescita del futuro della città intera. La bellezza se fatta in maniera onesta cresce e crea bellezza intorno a sé. E’ un progetto di società sana perché la cultura porta economia e qualità”.

Le ultime ore prima dell’allestimento sono concitate e Sacco lo conferma: “Ora siamo in fibrillazione, non vediamo l’ora di accogliere e siamo felici di avere tanti operatori culturali che guarderanno Narni, ci dispiace solo di una cosa, non avere il Teatro Stabile dell’Umbria, questo è il primo anno che lo Stabile non aderisce al festival e non so perché.. sarebbe una bella domanda da fare al direttore. Non è normale”.

di Valentina Onori

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