Città di Castello

Muzi Betti, un citofono alla finestra, ospiti e parenti tornano a parlarsi dopo mesi

Un citofono e una grande vetrata per consentire ai parenti di vedere ma anche riascoltare, dopo tanto tempo, la voce dei propri cari. La Muzi Betti si è attrezzata così per “ridurre” le distanze tra gli ospiti della struttura e i loro familiari, finora mai fatti accedere dentro le mura dell’Asp in ottemperanza alle disposizioni di legge anti Covid.

Entusiasta di questa novità, messa a disposizione dei parenti, il presidente di Muzi Betti Andreina Ciubini, che questa mattina ha anche ricevuto l’associazione di volontariato Hakuna Matata, donatrice di guanti in lattice monouso per gli operatori sanitari. “Un piccolo pensiero per ringraziarvi di tutto quello che state facendo“, hanno aggiunto i membri della Onlus.

Chiudere gli ingressi a parenti, amici e tifernati che venivano a farci visita, -aggiunge Ciubini è stata una decisione difficile, ma, obbligata. La priorità è stata quella di salvaguardare la salute dei nostri ospiti, particolarmente vulnerabile. Ci siamo subito accorti che a loro mancava tantissimo il contatto con i familiari, quindi oltre alle videochiamate, abbiamo pensato di installare davanti ad una vetrata un citofono, in modo che, oltre al contatto visivo sia possibile anche quello verbale”.

Solo 10 giorni fa la Muzi Betti aveva registrato tre positivi all’interno della struttura – un’anziana ospite di 100 anni e due infermieri – poi prontamente isolati. La situazione era poi tornata sotto controllo dopo gli oltre 100 tamponi, effettuati a tutti gli anziani e al resto del personale, risultati negativi.