Dopo il pasticcio sul recupero dei Murales del Liberati del 2019, quando venne per sbaglio cancellata la scritta sul fascismo che ricordava la dittatura di Pinochet in Cile, gli affreschi tornano ad essere protagonisti di un nuovo capitolo. Questa volta è la Soprintendenza dell’Umbria (tramite la dott.ssa Francesca Valentini) ad accogliere una richiesta (di ARCI Terni, Il Pettirosso, Sentieri Partigiani, ANPI Terni, CGIL Terni, ASD “Gramsci” Terni e i gruppi della Curva Est “Vecchio Stampo” e “Brigata Gagarin” con la quale) tramite la quale si chiedeva la tutela dei murales realizzati nel 1975 allo stadio “Libero Liberati” dalla Brigata Pablo Neruda che, nell’ottica della realizzazione del nuovo stadio, dovrebbero essere rimossi per una diversa conservazione e destinazione.
Murales Liberati, la risposta a sorpresa della Soprintendenza
La risposta della Soprintendenza è chiara e costringe il Comune di Terni a dare spiegazioni su come intenda agire: “In riferimento alla segnalazione inviata a questa Soprintendenza dalle associazioni in indirizzo, acquisita agli atti il 1-09-2025 prot. n. 18386-A – si legge nel documento – si chiede a Codesto Comune (di Terni, ndr) di inviare una comunicazione a questo Ufficio qualora fosse veritiera la notizia di un’imminente rimozione dei murales, in quanto i dipinti di cui sopra potrebbero essere oggetto di tutela, a seguito di una valutazione da parte della Scrivente, ai sensi dell’art. 10 c. 3 lett. d Sono altresì beni culturali, quando sia intervenuta la dichiarazione prevista dall’art. 13, le cose immobili e mobili, a chiunque appartenenti, che rivestono un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte, della scienza, della tecnica, dell’industria e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose”.
La testimonianza degli esuli cileni
“Ringraziamo l’onorevole Elisabetta Piccolotti del gruppo parlamentare AVS per l’interrogazione
presentata al Ministro della Cultura, che ha contribuito a portare la questione all’attenzione
nazionale e a rafforzare la necessità di una protezione istituzionale dei murales – si legge in una nota delle associazioni che hanno chiesto chiarimenti alla Soprintendenza – Per noi, questi dipinti non sono semplici decorazioni murarie: sono il lascito degli esuli cileni accolti a Terni dopo il golpe di Pinochet, un segno tangibile della solidarietà internazionale che la città seppe esprimere in quegli anni.
Confermiamo fin da ora la volontà di organizzare a breve un’iniziativa pubblica che non solo
ripercorra la storia dei murales e della Brigata Pablo Neruda, ma che valorizzi anche la memoria
dell’accoglienza ternana verso i profughi cileni in quegli anni, un patrimonio che appartiene a tutta
la comunità”.