Riunione in Regione sull'anagrafe canina, dopo la valanga di multe ai proprietari e i rischi di rispondere del danno erariale
Tutti convocati in Regione per il caos delle multe ai proprietari che hanno fatto apporre in ritardo (oltre i 60 giorni dalla nascita o comunque 10 giorni dal possesso) sui loro cani. Il direttore della Sanità regionale, D’Angelo, e il dirigente Macrì, hanno convocato i direttori generali delle Asl 1 e2 dell’Umbria, i responsabili UOC sanità animale delle stesse Asl e i presidenti provinciali dell’Ordine dei veterinari. Tema all’ordine del giorno, l’anagrafe canina dell’Umbria.
Un summit che si è reso necessario dopo la valanga di multe che si stanno notificando (la stima è 25mila) nella Asl 2, anche per violazioni risalenti al 2018. Un problema però, quello sollevato dalla Corte dei conti che ipotizza il danno erariale, che ovviamente coinvolge anche il resto della regione, nel territorio della Asl 1.
Nel Ternano l’Ordine dei veterinari ha comunicato ai propri iscritti un discusso parere legale che escluderebbe i liberi professionisti dalla corresponsabilità sul danno erariale. Professionisti che non possono sanzionare, ma che hanno l’obbligo di comunicare il ritardo.
Solo che, negli anni e fino al caso arrivato alla Corte dei conti a seguito di un contenzioso, nessuno pare abbia applicato la norma in vigore dal 2016 (legge 11/2015).
ll problema si pone sui cani tatuati in ritardo da proprietari ignari (211 euro per ciascun animale la sanzione, con verbali notificati per gli anni arretrati anche di migliaia di euro). Ma soprattutto per i cani provenienti da fuori regione o comunque tecnicamente randagi. E che quindi dovrebbero seguire un determinato iter per arrivare alla microchippatura. Ma tutto questo non è avvenuto, tra mancati controlli negli anni e giornate (anche a cura della Asl) di microchip gratuiti.
E se in Umbria le posizioni sanzionabili arriverebbero a 25mila (ma si discute sulla retroattività della riscossione senza preventiva notifica del verbale entro 90 giorni), in tutta l’Umbria i cani microchippati in ritardo potrebbero essere, negli anni, circa 70mila.