La Cooperativa tra Produttori Agricoli di Colle del Marchese ha ultimato in questi giorni i lavori di rinnovamento di gran parte del suo mulino oleario e si presenta così al meglio per l’inizio della stagione di molitura.
Nel pomeriggio di sabato i soci si sono riuniti in assemblea e poi hanno potuto ammirare il nuovo frantumatore e il nuovo gruppo gramole, a 5 vasche da 7 q.li ognuna del loro mulino. Il neo-Presidente Giuseppe Bibiani ha fatto il punto della situazione sia sul nuovo impianto, sia sulla struttura, di proprietà della Cooperativa, una cui parte è inagibile a seguito del terremoto. Il direttivo della Cooperativa a tal proposito sta lavorando, come spiegato dal Vice Presidente Umbro Conti, ad progetto per l’ottenimento dei fondi per la ristrutturazione dei locali, di grande interesse storico oltre che di prospettiva per lo sviluppo delle attività e dell’economia della Cooperativa.
Grande l’attenzione dei soci riguardo la questione dell’ottenimento della certificazione DOP per l’olio prodotto dalla Cooperativa, che il Presidente dell’Associazione OPOO Giuseppe Natale, in un appassionato intervento, ha indicato come l’unica via percorribile per lo sviluppo dei piccoli frantoi.
Anche il Presidente della CIA Umbria Domenico Brugnoni è intervenuto portando il saluto della Confederazione e elogiando l’attività della Cooperativa di Colle del Marchese, esempio virtuoso di sodalizio agricolo tra persone che condividono un interesse comune.
Da ultimo il Presidente Giuseppe Bibiani ha comunicato ai soci la “quota di molitura” da versare al mulino per la lavorazione delle olive, che ammonta a € 15 per ogni quintale di olive lavorate: un costo molto basso, che mira, insieme all’efficienza del nuovo impianto, a riacquistare molti dei soci che negli ultimi anni si sono rivolti altrove.
La riunione è stata anche occasione di confronto tra i vari produttori, alle prese con una stagione olearia in forte calo di quantità di olio a causa dell’estate caldissima che ha letteralmente “bruciato” i fiori sugli alberi di ulivo, che invece ad inizio estate presentavano una fioritura da record. Molti di quei fiori non ce l’hanno fatta a diventare olive e quelli che ce ci sono riusciti sono di dimensioni contenute, così che le previsioni sulla produzione sono tutt’altro che rosee.
La zona del Colle del Marchese pare si sia tutto sommato salvata in confronto ad altre zone limitrofe che vedono al produzione azzerata.
Per contro tutti i produttori concordano sulla qualità dell’olio che sarà eccezionale, dato che prima il freddo invernale, intenso specie nell’ultima parte della stagione e poi quello stesso cado che ha bruciato i fiori, hanno annientato la mosca olearia, principale responsabile dell’acidità, che non ama gli eccessi climatici.
Il classico momento conviviale ha chiuso il pomeriggio con i soci che si sono dati appuntamento per il prossimo week-end, occasione in cui verrà messo in funzione il nuovo loro nuovo mulino oleario.