“Oggi più che mai sarebbe utile e necessario poter chiudere un protocollo d’intesa con la città di Foligno, il terremoto ormai ha distrutto tutto quello che poteva distruggere, e queste nuove scosse, non fanno altro che andare a complicare una situazione già compromessa”. Sono le parole di Mario Baroni, sindaco di Muccia che rilancia la proposta annunciata proprio da Tuttoggi.info nei giorni scorsi.
“L’importante ora è non sentirsi abbandonati – rileva Baroni – sentire la vicinanza delle istituzioni e delle comunità che ci hanno aiutato sin dall’inizio, proprio come ha fatto Foligno, ormai città di riferimento per Muccia, grazie alla nuova strada Val di Chienti. Faccio appello anche alle istituzioni nazionali – rilancia – affinchè inseriscano gli interventi pro terremotati nei primissimi provvedimenti. E’ necessario fare presto per risolvere il problema delle casette di legno dei privati che vengono considerate abusive – sottolina il sindaco di Muccia – un fardello che si aggiunge alla già insostenibile situazione di essere rimasti senza casa”.
Dal punto di vista dei danneggiamenti, c’è da segnalare il cedimento di una parte del torrino campanario della storica Chiesa di Santa Maria di Varano, uscita quasi indenne dai precedenti sciami sismici.
La situazione attuale è questa: nei moduli abitativi sono ospitate 550 persone, 120 nelle abitazioni ancora agibili ed il resto nelle autonome sistemazioni. Nessuno si trova più negli alberghi. “In queste ore stiamo provvedendo a nuovi sopralluoghi sugli edifici agibili pubblici e privati – fa sapere Mario Baroni – certo è che se si dovessero complicare le cose sarebbe da rivedere tutto il quadro dell’emergenza”.
Muccia da fanalino di coda dell’emergenza terremoto Centro Italia, tra i comuni più piccoli e disastrati, passa ora sotto i riflettori nazionali ed internazionali. Non è certamente motivo di soddisfazione, chiaro che avrebbero evitato volentieri, ma la speranza è che almeno possa tornare utile quest’attenzione mediatica e soprattutto che i riflettori non tornino a spegnersi con le speranze di rinascita.