E’ stato ricordato ieri, il 23° anniversario della tragica morte di Lorenzo Paolucci, seconda giovanissima vittima del cosiddetto ‘mostro di Foligno’. Il piccolo Lorenzo aveva appena tredici anni quando venne molestato e poi ucciso nella frazione montana di Casale, nella casa della nota famiglia di Luigi Chiatti, l’ingegnere che dieci prima aveva rapito, violentato ed ucciso Simone Allegretti, di appena quattro anni.
Oggi, Luigi Chiatti si trova in Sardegna, precisamente a Capoterra in provincia di Cagliari, nella ‘residenza protetta per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria’. Ad essere precisi, è di fatto uscito dal carcere nel settembre del 2015 ma essendo stato ancora riconosciuto come ‘soggetto socialmente pericoloso’ è stato indirizzato nella Rems. Dopotutto fu lo stesso Chiatti, autodefinitosi mostro, a dichiarare in aula che una volta uscito sarebbe stato capace di uccidere ancora. Tra due anni i giudici saranno nuovamente chiamati a decidere sul suo destin, tra libertà e prosecuzione del ‘soggiorno’ in casa di cura, dove teoricamente, potrebbe anche restare ‘a vita’.
Era il 28 dicembre del 1994 quando la Corte d’Assise di Perugia, escludendo vizi di mente, lo condannò a due ergastoli ma la sentenza venne modificata il 10 aprile 1996 dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia che riconoscendone la seminfermità mentale, ridusse la pena a trent’anni. Il 4 marzo del 1997, la Cassazione confermò la sentenza d’appello, aggiungendo però che a pena espiata avrebbe dovuto subire un ricovero forzato, di almeno tre anni, in casa di cura. Intanto un anno è già passato…