“Uscirò tra 20 anni e tornerò a uccidere, ma farò più attenzione”, questa fu la frase choc di Luigi Chiatti, quello che per tutti è noto come il “mostro di Foligno”. Oggi 4 settembre del 2015 Luigi Chiatti dopo essere stato rinchiuso nel carcere di Prato per la condanna a trent’anni di reclusione per gli omicidi dei due bambini, Simone Allegretti e di Lorenzo Paolucci, sarebbe dovuto tornare libero. Ma non sarà così.
Pericolosità sociale. Da domani Chiatti sarà ‘ospite’ della Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) a Capoterra, a pochi chilometri da Cagliari. Qui, come stabilito dalla corte d’assise di appello di Perugia che nel 1996 lo condannò a 30 anni per gli omicidi di Simone Allegretti, 4 anni, e Lorenzo Paolucci, 13, dovrà restare per un minimo di altri tre anni. I giudici per lui decisero un ulteriore periodo in una casa di cura e custodia al termine della detenzione. Decisione confermata nei mesi scorsi dal tribunale di sorveglianza di Firenze che ha accertato la pericolosità sociale dell’uomo, oggi 47enne, che tra il 1992 e il 1993 uccise i due bambini.
Luigi Chiatti venne arrestato il 7 agosto del 1993 veniva a seguito del barbaro omicidio del piccolo Lorenzo Paolucci, seconda vittima del geometra autodefinitosi ‘mostro di Foligno’. La città, ancora oggi, sembra non riuscire a chiudere questo brutto capitolo della sua storia, tanto che proprio in questi giorni la questione è tornata alla ribalta della cronaca per il prossimo fine pena di Chiatti, che pur uscendo dal carcere dovrà continuare a restare in una struttura protetta.
Il piccolo Lorenzo, all’epoca appena tredicenne è stato ricordato giovedì alle 21 con una solenne messa nella chiesetta di Casale, la frazione montana dove l’assassino lo seviziò e lo uccise, dopo averlo invitato per una partita a carte nella sua casa. Nel 1992 appena una decina di mesi prima, Chiatti rapì, molestò ed uccise Simone Allegretti, di appena quattro anni, abbandonando il corpo proprio a ridosso di Casale. Sapere che il tre settembre Chiatti non sarà comunque più in cella, riapre dolore e ferite.
Aggiornato alle 19.00