Meno di due mesi fa, complice un servizio di una nota trasmissione di Rete 4, scoppiava la polemica sui presunti finanziamenti dal Qatar per la costruzione del centro culturale islamico di Umbertide. Qualche giorno fa, finalmente, dopo varie illazioni e smentite, si è tenuto un incontro tra il sindaco Marco Locchi e l’Associazione culturale islamica locale, rappresentata da vicepresidente, segretario e i due tesorieri, proprio per fare chiarezza sulla provenienza di questi fondi.
Durante la riunione, i rappresentanti dell’associazione hanno illustrato al primo cittadino le modalità di raccolta dei fondi, “che provengono interamente da famiglie del territorio umbertidese o dei territori limitrofi“.
I consiglieri hanno altresì mostrato il bilancio dell’associazione, i registri con tutte le annotazioni di provenienza dei fondi e la loro entità (registri tenuti da un commercialista) e una raccolta firme sottoscritta da circa 800 persone che concordano con la costruzione del centro culturale islamico. L’incontro ha permesso di fare ulteriore chiarezza e trasparenza sulla costruzione del centro; nelle prossime settimane tutta la documentazione relativa ai finanziamenti verrà portata dal Prefetto di Perugia.
“L’Associazione islamica ha impiegato più tempo a mostrare all’Amministrazione comunale la lista dei finanziatori che a gettare le fondamenta della sua moschea – ha detto Giovanna Monni di Umbertide viva – La pervicace ostinazione con la quale sino a oggi l’Associazione ha inteso celare ogni informazione al riguardo non lascia presagire nulla di buono. Il tempo trascorso è stato necessario per creare documenti “giustificativi” che al tempo in cui fu acquistato il terreno forse non c’erano o era opportuno non esibire? Perché tanta reticenza nel mostrare una lista? Ora, è corretto che la Prefettura valuti i dati forniti dall’Associazione”.